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Jesi: Mobilitazione contro l’impianto rifiuti, la comunità si fa sentire.

La comunità di Jesi si è nuovamente mobilitata, questa mattina, in una vibrante espressione di dissenso nei confronti del progetto di impianto di trattamento rifiuti proposto da Edison Next Recology, oggetto di discussione durante la Conferenza dei servizi presso la Provincia di Ancona.

Circa settanta persone, rappresentanti dell’assemblea permanente “Stop Edison”, hanno partecipato a una concentrata azione di sensibilizzazione e pressione, consolidando una battaglia che dura da oltre un anno e che ha visto l’adesione del consiglio comunale jesino, a riprova del diffuso malcontento.
L’assemblea “Stop Edison” non si limita a una protesta generica.
Il dissenso è alimentato da una profonda preoccupazione per le implicazioni sanitarie e ambientali dell’impianto, e si basa su un solido tessuto di argomentazioni tecniche e scientifiche.
L’opposizione è trasversale alle divisioni politiche, un elemento che, pur rappresentando una forza, ha generato momenti di delicatezza, come l’episodio che ha visto coinvolta una figura di Fratelli d’Italia, invitata a non posizionarsi in prima linea durante le foto di gruppo, per evitare strumentalizzazioni che potrebbero minare l’unità della protesta.

Questa scelta riflette la volontà di mantenere la battaglia incentrata sui meriti del progetto e non sull’appartenenza politica.

L’assemblea, forte di una partecipazione sentita e di un’organizzazione capillare, ha recentemente promosso una manifestazione pubblica a Jesi che ha visto un’ampia affluenza, testimoniando la determinazione della comunità locale.
L’azione di oggi si inserisce in un percorso di crescente consapevolezza, alimentato dalla diffusione di studi e analisi che mettono in luce le criticità del progetto.

Gli attivisti esprimono una fiducia cauta, ma fondata, nell’auspicio che le evidenze presentate possano prevalere nell’orientare la decisione finale della Conferenza dei servizi.

“Non ci aspettavamo questa situazione, ma siamo fiduciosi che il peso delle obiezioni tecniche, la consapevolezza diffusa tra i cittadini e la forza della nostra opposizione possano influenzare positivamente l’esito,” ha dichiarato un portavoce dell’assemblea durante una conferenza stampa tenuta in attesa della decisione.

L’azione di oggi non è vista come un punto di arrivo, ma come una tappa fondamentale in una battaglia più ampia per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, una battaglia che riflette un profondo senso di responsabilità verso le generazioni future e una ferma opposizione a scelte che compromettono il benessere della comunità.

La comunità jesina, infatti, si sente chiamata a esercitare un ruolo attivo nella salvaguardia del proprio territorio e a denunciare scelte che non rispettano i principi di sostenibilità e partecipazione democratica.

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