Napoli si conferma epicentro pulsante di una cultura popolare in continua evoluzione: la body art. La seconda edizione della Napoli Tattoo Expo, recentemente conclusasi nella maestosa cornice della Mostra D’Oltremare, ha lasciato un’impronta indelebile, attirando oltre sette mila appassionati e stimolando la creazione di migliaia di opere d’arte sulla pelle. Un crocevia internazionale di talenti, dove tradizione e innovazione si fondono in un tripudio di colori e forme.L’evento, orchestrato con maestria dai tatuatori Gabriele Incoronato e Daniele Sannino, non è stato semplicemente una fiera commerciale, ma un vero e proprio festival dedicato all’arte del tatuaggio e alla street art, discipline profondamente intrecciate nella narrazione urbana contemporanea. La presenza di artisti provenienti da tutto il mondo ha elevato l’esperienza, con una forte rappresentanza di maestri messicani, riconosciuti per la loro virtuosismo nel lettering, affiancati da talenti statunitensi, sudcoreani e, naturalmente, un nutrito gruppo di artisti italiani e napoletani, ormai affermati a livello globale.Il tatuaggio, lungi dall’essere una tendenza passeggera, si dimostra un linguaggio universale, capace di trascendere confini sociali ed economici. Come sottolinea Gabriele Incoronato, “è un’arte che ha abbandonato i luoghi comuni del passato, abbracciando una platea sempre più vasta, dagli avvocati ai professionisti, tutti desiderosi di adornare il proprio corpo con un’opera d’arte duratura”. Questa affermazione riflette una profonda trasformazione culturale, che vede il tatuaggio non più come un simbolo di marginalità, ma come una forma di espressione personale, un modo per comunicare la propria identità e i propri valori.La convention ha ospitato anche Cope2, leggenda del writing del Bronx, e Pluto, stimato street artist napoletano, noto per le sue opere sui treni dell’EAV. La “graffiti jam” a loro cura, culminata in un’asta di opere uniche, ha ulteriormente arricchito il programma, sottolineando il legame indissolubile tra le due discipline artistiche. L’impegno per la longevità di queste opere, con l’integrazione di tecnologie innovative, testimonia una visione lungimirante, che mira a preservare la ricchezza culturale di queste espressioni artistiche per le generazioni future.La mostra ha offerto una panoramica completa degli stili del tatuaggio, con un’attenzione particolare al ‘chicano’, un linguaggio visivo potente, intriso di riferimenti culturali e sociali. L’abilità tecnica e la capacità narrativa degli artisti presenti, Keaps, Busterduke, Angel Bastos, Easy Raid, Rubina Martini e Luca Postiglione, hanno affascinato il pubblico. La presenza di Jessica Vettorelli, specializzata nello stile chicano, ha contribuito ad ampliare la gamma di competenze offerte, consolidando la reputazione di Napoli come polo di eccellenza nel settore. La rappresentazione iconica della “donna pagliaccio” e della “Vergine Maria”, elementi ricorrenti nello stile chicano, hanno offerto spunti di riflessione sulla complessità dei significati simbolici che si celano dietro il tatuaggio. L’omaggio a Quentin Tarantino, immortalato in un ritratto sul braccio di Davide Arillo, ha aggiunto un tocco di iconografia cinematografica, testimoniando l’influenza della cultura pop su questa forma d’arte.
Napoli Tattoo Expo: arte, cultura e street art nel cuore della città.
Pubblicato il
