Nel cuore della costa orientale sarda, a Cala Girgolu, si è manifestata una speranza tangibile per la conservazione di una specie vulnerabile: una nidificazione di tartaruga marina *caretta caretta*, il primo evento di questo tipo registrato finora lungo questo tratto di costa.
La scoperta, frutto della sensibilità e dell’attenzione di una coppia di turisti, sottolinea un legame prezioso tra il turismo responsabile e la protezione della biodiversità.
La coppia, durante una passeggiata notturna, ha assistito a un tentativo di predazione da parte di una volpe, un evento purtroppo ricorrente in questi ecosistemi.
La loro prontezza nel riconoscere la fragilità del nido e nel segnalare immediatamente l’accaduto all’Area Marina Protetta (AMP) di Tavolara Capo Coda Cavallo ha innescato una reazione coordinata e tempestiva.
L’intervento, che ha visto la collaborazione del Comando della Base Navale di La Caletta del Corpo Forestale di vigilanza ambientale, della Guardia Costiera e l’utilizzo specializzato di Kira, una cagna addestrata alla ricerca di nidi di tartarughe, testimonia l’impegno profuso nella salvaguardia di questa specie.
La presenza di Kira, con il suo fiuto eccezionale, evidenzia l’applicazione di tecniche avanzate e non invasive per la localizzazione dei siti di nidificazione, spesso nascosti e difficili da individuare.
La sicurezza del nido è stata immediatamente garantita tramite la recinzione dell’area, un gesto cruciale per minimizzare l’impatto antropico derivante dal flusso di vacanzieri e per mitigare il rischio di ulteriori predazioni.
L’installazione di sensori per il monitoraggio costante di temperatura e umidità, parametri vitali per lo sviluppo degli embrioni, dimostra una gestione proattiva e attenta ai dettagli.
Oltre alla protezione fisica, l’implementazione di un sistema di videosorveglianza con trasmissione in diretta ai referenti dell’AMP permetterà un controllo continuo e immediato, consentendo di intervenire tempestivamente in caso di anomalie o minacce.
La copertura anti-predatori, progettata per dissuadere uccelli opportunisti come gabbiani e cornacchie, sottolinea una strategia di protezione a 360 gradi, volta a massimizzare le probabilità di successo della nidificazione.
Questa scoperta, più che un semplice evento isolato, rappresenta un’occasione unica per rafforzare la consapevolezza sull’importanza della conservazione delle tartarughe marine e per promuovere un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, un valore imprescindibile per il futuro di questa meravigliosa isola.