A Todi, un’audace architettura si staglia come un nuovo faro, una risposta contemporanea alla sfida di coniugare accessibilità e identità urbana: la Torre di Porta Orvietana.
Più che una semplice struttura, essa si configura come un organismo vitale, un ponte tra la storia millenaria e le aspirazioni future della città umbra, un tentativo di re-immaginare la connessione tra la periferia e il cuore antico.
L’opera, eretta nei pressi del sito dove un tempo sorgeva la Porta Orvietana, inghiottita da una frana nel XIX secolo, non intende sostituire il passato, ma piuttosto riattivare il suo significato originario: quello di porta d’accesso, di soglia, di benvenuto.
Essa si erge come un inno alla resilienza di Todi, una città che ha saputo reinventarsi nel corso dei secoli, superando sfide naturali e trasformazioni sociali.
La Torre, un’opera di complessiva altezza di 27 metri (con 24 metri di fondazioni profonde), è stata concepita dall’architetto Antonio Corradi come un “chiodo sospeso”, una presenza tangibile che affonda le sue radici nel sottosuolo, mentre la sua parte superiore si proietta verso il cielo.
L’utilizzo di materiali moderni come vetro e metallo si contrappone all’eredità storica, creando un dialogo dinamico tra antico e nuovo, tra trasparenza e opacità.
La corazza opaca, a contrasto con le ampie superfici vetrate, suggerisce un percorso emotivo, una graduale rivelazione del paesaggio che si apre agli occhi dei visitatori.
L’impianto, dotato di due ascensori ad alta velocità (14 secondi per superare i 22 metri di dislivello), è parte integrante di un piano di mobilità dolce promosso dall’amministrazione comunale, con particolare attenzione all’accessibilità universale.
La sua apertura 24 ore su 24 e il collegamento con le aree di parcheggio (attuali e future) ne ampliano la funzione, trasformandola in un elemento chiave per la fruizione turistica e la vivibilità urbana.
Il sindaco Antonino Ruggiano sottolinea come questa opera, premiata per la sua innovazione e rispetto del contesto storico, rappresenti l’espressione di un’epoca, un segnale di continuità e rigenerazione per Todi.
Così come la Consolazione e la piazza hanno caratterizzato il passato, la Torre di Porta Orvietana incarna lo sguardo della città verso il futuro, un futuro che non dimentica le sue radici, ma le proietta verso nuove prospettive, reinterpretando il significato di accesso, di connessione, di bellezza condivisa.
Non si tratta di un semplice intervento edilizio, ma di un atto d’amore verso la città e i suoi abitanti, un segno tangibile di speranza e progresso.