La montagna, custode silenziosa del paesaggio gardesano, ha reclamato una nuova vittima. Un escursionista di 55 anni, originario di Arco, ha perso la vita in un tragico incidente lungo la Cresta del Monte Biaina, un luogo di straordinaria bellezza ma anche di intrinseca pericolosità, nell’immediato entroterra del Lago di Garda. L’evento, accaduto a un’altitudine di circa 1350 metri, sottolinea ancora una volta la fragilità umana di fronte alla potenza e all’imprevedibilità della natura.Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo, assieme al suo compagno, stava percorrendo un sentiero quando, per cause ancora in via di accertamento – forse una distrazione, una superficie irregolare o una combinazione di fattori – ha perso l’equilibrio. La caduta, innescata da un iniziale sbandamento, è proseguita lungo un pendio boscoso, accelerando fino a precipitare su un letto roccioso sottostante, con conseguenze fatali. La drammaticità della situazione è stata amplificata dalla perdita di contatto telefonico tra i due escursionisti, portando il compagno, in preda all’angoscia, a lanciare un allarme al numero unico di emergenza 112.La Centrale Unica di Emergenza ha immediatamente attivato un complesso dispositivo di soccorso, comprendente l’intervento aereo e terrestre. L’elicottero del Suem (Servizio di Emergenza Medico), fondamentale in un contesto montano di difficile accesso, è stato fatto decollare dalla base di Trento, mentre squadre di soccorritori provenienti dalla Stazione Riva del Garda del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, supportate dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione e dai Vigili del Fuoco di Riva del Garda, si preparavano a intervenire a terra.L’elicottero, guidato con precisione verso il punto di sbarco indicato dal compagno dell’uomo, ha permesso al tecnico di elisoccorso di calarsi lungo un tratto di parete di cento metri, seguendo le indicazioni sulla direzione della caduta. Contemporaneamente, due soccorritori della Stazione Riva del Garda sono stati imbarcati a bordo del velivolo per supportare le operazioni. L’utilizzo del verricello ha consentito di abbassare a terra l’equipe medica e i soccorritori, in una complessa manovra che richiede competenza e coordinamento.Nonostante i tempestivi e intensi tentativi di rianimazione, purtroppo, si sono rivelati vani. Il medico a bordo ha dovuto constatare il decesso dell’escursionista. La salma è stata successivamente recuperata a bordo dell’elicottero e trasportata a Riva del Garda per le operazioni di riconoscimento e le successive determinazioni di autorità. L’incidente, oltre al dolore per la perdita di una vita, solleva interrogativi sulla sicurezza dei sentieri montani, sulla necessità di una maggiore consapevolezza dei rischi connessi all’escursionismo e sull’importanza di una preparazione adeguata per affrontare le sfide della montagna.