Le indagini della Squadra Mobile di Bolzano continuano a dipanarsi nel complesso quadro della violenta aggressione avvenuta nel cuore del centro storico, un evento che ha profondamente scosso la comunità locale. L’analisi meticolosa di una pluralità di fonti informative – riprese di videosorveglianza pubbliche, filmati amatoriali diffusi sui social media e testimonianze dirette – ha consentito agli investigatori di ricostruire la dinamica dell’alterco e di individuare ulteriori tre individui coinvolti, ampliando la cerchia dei responsabili inizialmente identificati.I tre nuovi soggetti, di età compresa tra i 23 e i 18 anni e di origine marocchina, sono residenti in area Bolzano e Bassa Atesina. Pur trovandosi in possesso di regolare permesso di soggiorno, risultano già noti alle autorità per precedenti contatti con le forze dell’ordine, segnando una pregressa problematizzazione del loro inserimento sociale e del rispetto delle norme. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre, provenienti dalla zona di Piazza delle Erbe, si sarebbero improvvisamente scagliati contro un altro gruppo di persone in prossimità di un panificio. L’escalation di violenza è stata caratterizzata dall’utilizzo di due machete, successivamente accertati come repliche in alluminio, tipiche di discipline marziali, con cui uno degli aggressori ha colpito un membro del gruppo bersaglio prima della fuga.Le operazioni di perquisizione domiciliare, eseguite a seguito dell’evento, hanno portato al sequestro delle armi bianche utilizzate e degli indumenti indossati durante l’aggressione, elementi chiave per confermare il coinvolgimento dei tre individui e per costruire un quadro probatorio solido. La Procura della Repubblica ha avviato le indagini formali, formalizzando le accuse di minaccia aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere nei confronti dei tre. Il Questore di Bolzano, Paolo Sartori, ha espresso la sua forte preoccupazione per la gravità dell’episodio, sottolineando come solo per una serie di circostanze fortunate non si siano verificate conseguenze ben più drammatiche e potenzialmente irreversibili. In linea con l’impegno costante a garantire sicurezza e legalità, sono state avviate le procedure amministrative volte alla revoca dei permessi di soggiorno, preludio a possibili provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. Questa decisione, lungi dall’essere una semplice reazione a un singolo evento, si inquadra in una strategia più ampia di contrasto alla criminalità e alla violenza, con particolare attenzione alla tutela della convivenza civile e alla prevenzione di ulteriori episodi di questo genere. Le indagini rimangono attive, con l’obiettivo di identificare eventuali altri partecipanti, sia diretti che indiretti, ai due episodi distinti di violenza urbana che hanno recentemente insanguinato il centro cittadino, segnalando una latente tensione sociale che necessita di un’attenta analisi e di interventi mirati. Il fenomeno, inoltre, pone interrogativi complessi in merito all’efficacia delle politiche di integrazione e all’impatto della marginalizzazione sulla criminalità giovanile.
Aggressione a Bolzano: tre nuovi sospetti, rischio espulsione.
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