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Umbria, emergenza Lingua blu: Regione pronta con indennizzi

La Regione Umbria ha mobilitato risorse significative per sostenere il tessuto zootecnico locale, duramente colpito dalla recente ondata di Lingua blu, una patologia virale insidiosa che mette a rischio la salute degli animali e la sostenibilità economica delle aziende agricole.

La Giunta regionale, in risposta a una situazione di emergenza che coinvolge in modo particolare gli allevamenti ovini, ma con ripercussioni anche sui bovini e altri ruminanti, ha approvato una delibera volta a definire un sistema di indennizzi mirati.
L’assessora all’Agricoltura, Simona Meloni, ha sottolineato come questa decisione sia il frutto di un approccio collaborativo, che ha visto il coinvolgimento attivo degli uffici regionali, dei Servizi veterinari delle USL Umbria 1 e 2, e delle associazioni di categoria.

L’obiettivo primario è garantire un supporto immediato alle aziende zootecniche, condividendo il peso di un’emergenza sanitaria che incide non solo sulla produzione, ma anche sul benessere degli animali, un aspetto cruciale per la reputazione e la qualità del sistema agricolo umbro.

L’indennizzo rappresenta un primo, imprescindibile atto di solidarietà, affiancato da un impegno più ampio per lo sviluppo di strategie strutturali di prevenzione e contenimento della malattia, basate su ricerca scientifica e innovazione tecnologica.
La tutela della salute animale non è percepita come un mero obbligo, ma come una priorità strategica, profondamente intrecciata con la salvaguardia del patrimonio produttivo e culturale del territorio.
La Regione si impegna a fornire gli strumenti normativi e finanziari necessari per rispondere tempestivamente alle criticità, dimostrando vicinanza e supporto concreto agli allevatori, custodi delle aree rurali umbre e pilastri dell’economia locale.

L’intervento regionale, formalizzato attraverso la legge umbra 12/2015, prevede l’erogazione di ristori, nei limiti delle risorse disponibili, per la mortalità dei capi infetti, con una copertura fino al 90% del valore di mercato, calcolato sulla base dei dati Ismea.

Sono previsti inoltre ristori per le spese relative allo smaltimento delle carcasse, con importi specifici a seconda della specie: 250 euro per i bovini e 70 euro per gli ovicaprini.
L’accesso agli indennizzi è condizionato alla segnalazione tempestiva dei casi sospetti e alla successiva conferma diagnostica da parte dei Servizi veterinari territoriali e attraverso il portale Siman, un sistema informativo cruciale per la tracciabilità e la gestione delle emergenze sanitarie.

La Regione si impegna a semplificare le procedure burocratiche, garantendo un accesso agevole ai ristori e promuovendo la trasparenza nell’allocazione delle risorse, al fine di rafforzare la fiducia degli allevatori e favorire la rapida ripresa delle attività produttive.
La sfida, ora, è affrontare la Lingua blu non solo con misure emergenziali, ma anche con un approccio proattivo e multidisciplinare, che coinvolga veterinari, ricercatori, allevatori e istituzioni, per proteggere il capitale zootecnico umbro e preservare la sua vocazione all’eccellenza.

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