La vicenda che coinvolge la famiglia Poggi, a distanza di diciotto anni dalla tragica scomparsa di Chiara, si riapre con una rinnovata, e profondamente dolorosa, ondata di insinuazioni e accuse diffuse attraverso i media e le piattaforme social. Gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, che assistono la famiglia, hanno espresso la loro profonda preoccupazione in merito a questa campagna diffamatoria, sottolineando come essa colpisca con particolare virulenza la memoria di Chiara, rendendo ancora più straziante un lutto che mai si è veramente placato.Questa nuova escalation mediatica, le cui motivazioni appaiono oscure e potenzialmente strumentali, alimenta un clima di sospetto e di ingiustizia che offusca la ricerca della verità e aggrava il trauma subito dai Poggi. Non si tratta di una semplice critica o di un dibattito pubblico, bensì di una sistematica opera di ricostruzione di dinamiche e attribuzione di colpe che si fondano su ricostruzioni parziali, interpretazioni tendenziose e, in alcuni casi, vere e proprie falsità.L’impatto di tali insinuazioni sulla famiglia Poggi è incalcolabile. Oltre al dolore intrinseco legato alla perdita di Chiara, la famiglia deve ora affrontare un’ulteriore sofferenza: essere dipinta come colpevole agli occhi dell’opinione pubblica, senza avere la possibilità di difendersi adeguatamente da accuse vaghe e infondate. Questo processo di “giustizia sommaria” mediata dai social network e amplificata dai media tradizionali, sottrae alla famiglia la possibilità di elaborare il lutto in pace e di ricostruire una vita normale.Gli avvocati Tizzoni e Compagna, con la nota diffusa, intendono non solo denunciare pubblicamente questa campagna diffamatoria, ma anche sollecitare una maggiore responsabilità da parte dei media e delle piattaforme social. Si tratta di un appello a un giornalismo più accurato e verificato, che eviti sensazionalismi e ricostruzioni parziali, e a un utilizzo consapevole dei social media, che non si trasformino in strumenti di linciaggio mediatico.La vicenda Poggi, lungi dall’essere un caso chiuso, continua a sollevare interrogativi cruciali sulla giustizia, la memoria e il ruolo dei media nella società contemporanea. La famiglia, assistita dai suoi legali, si impegna a tutelare la propria reputazione e a perseguire ogni azione legale volta a contrastare la diffusione di notizie false e diffamatorie, affinché la verità possa finalmente emergere e la memoria di Chiara possa essere onorata con rispetto e dignità. È fondamentale, in questo contesto, riaffrontare con rigore scientifico e imparzialità tutte le prove e le testimonianze, sgomberando il campo da interpretazioni superficiali e pregiudizi che hanno macchiato la giustizia e il ricordo di Chiara.