L’Italia si appresta a vivere una trasformazione significativa nel panorama del turismo, guidata dall’ascesa inarrestabile del cicloturismo. Un fenomeno che, lungi dall’essere una moda passeggera, si sta consolidando come un modello di viaggio sostenibile, accessibile e profondamente legato alla riscoperta del territorio.La spinta attuale è amplificata da un’iniezione strategica di risorse: i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) stanno finanziando la realizzazione di una rete capillare di ciclovie, destinata a collegare borghi, città d’arte e aree naturali, aprendo a nuove rotte e a un’esperienza di viaggio più autentica. Questa infrastruttura non è solo un percorso dedicato alle biciclette, ma un vero e proprio corridoio culturale e ambientale, che valorizza il paesaggio e promuove un turismo lento e consapevole.La crescita del cicloturismo in Italia non è un’emergenza recente, ma un trend in accelerazione. I dati parlano chiaro: un numero crescente di viaggiatori, con una percentuale significativa proveniente dall’estero (circa il 60%), sceglie la bicicletta come mezzo di trasporto e scoperta del nostro paese. Questo interesse internazionale testimonia il fascino unico dell’Italia, non solo per la sua storia e il suo patrimonio artistico, ma anche per la sua ricchezza paesaggistica e la sua offerta enogastronomica, fruibili in maniera più intima e coinvolgente su due ruote.Il cicloturismo non è solo una scelta di trasporto, ma una filosofia di viaggio. Offre la possibilità di immergersi nella cultura locale, di interagire con la comunità, di apprezzare i piccoli dettagli che sfuggono al turista di fretta. Permette di rallentare, di respirare, di ascoltare i rumori della natura e i profumi della terra. È un viaggio che arricchisce l’anima e promuove un turismo più responsabile, attento all’ambiente e al benessere delle persone.L’Italia, grazie a questa nuova infrastruttura ciclabile e all’interesse crescente di viaggiatori da tutto il mondo, si prepara a conquistare un ruolo strategico nel turismo europeo, non più soltanto come meta di riposo e cultura, ma come epicentro di un turismo attivo, sostenibile e profondamente connesso al territorio. Si tratta di un’opportunità per rivitalizzare aree marginali, creare nuovi posti di lavoro e promuovere un modello di sviluppo turistico più equo e duraturo. Il futuro del viaggio in Italia è, senza dubbio, su due ruote.