Nell’ambito di un’indagine che riapre ferite mai del tutto rimarginate, il consulente forense Marzio Capra, designato dalla famiglia Poggi, ha preannunciato una richiesta cruciale che potrebbe imprimere una svolta significativa nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. La richiesta, formalizzata nell’ambito di un incidente probatorio autorizzato dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, mira all’ampliamento del prelievo del DNA a tecnici del laboratorio che, in passato, hanno già avuto accesso e analizzato i reperti legati all’inchiesta originaria.Questa mossa strategica nasce dalla crescente consapevolezza che l’evoluzione delle tecniche di analisi genetica, in anni successivi alla prima indagine, possa permettere di estrapolare informazioni precedentemente inaccessibili. Le metodologie forensi, infatti, hanno subito progressi notevoli, passando da tecniche relativamente rudimentali a strumenti di analisi estremamente sofisticati in grado di rivelare tracce di DNA anche in condizioni di degrado o quantità minima.L’incidente probatorio, in sostanza, offre l’opportunità di sottoporre a riesame i campioni prelevati all’epoca, applicando le nuove tecnologie e verificando se possano emergere profili genetici non identificati in precedenza. Questa operazione non si limita a una semplice ripetizione dell’analisi, ma rappresenta una vera e propria revisione alla luce delle conoscenze attuali, con l’obiettivo di confermare o smentire le conclusioni iniziali e, soprattutto, di escludere eventuali errori o omissioni derivanti dalle limitazioni delle tecniche disponibili in passato.La figura chiave di Andrea Sempio, attualmente indagato, rende questa richiesta di ulteriori accertamenti genetici ancora più rilevante. L’ampliamento delle indagini sul DNA, rivolgendosi a chi ha precedentemente lavorato sui reperti, potrebbe inasprire le responsabilità e chiarire dinamiche rimaste nell’ombra per anni. Si tratta di una procedura delicata, che solleva questioni etiche e procedurali, ma che appare imprescindibile per garantire una ricerca della verità completa e imparziale, nel rispetto del diritto alla giustizia della famiglia Poggi e dell’intera comunità. L’auspicio è che questa nuova indagine possa finalmente portare a una luce chiara su quanto accaduto, fornendo risposte concrete e contribuendo a sanare una ferita ancora profondamente aperta.