Un frammento digitale, un’inquietante testimonianza estratta dalle profondità di un dispositivo elettronico, emerge come un tassello cruciale nel complesso mosaico dell’inchiesta sulla tragica scomparsa di Michael Boschetto, avvenuta a Villafranca Padovana un anno fa. Si tratta di un video-selfie di breve durata, appena venti secondi, in cui Giacomo Friso, l’uomo attualmente imputato per l’omicidio di Boschetto, si mostra in una situazione apparentemente banale: sta ballando all’interno di un’abitazione.Il video, rinvenuto sul telefono cellulare di Boschetto, un iPhone restituito recentemente al padre della vittima dai carabinieri – i quali non erano stati inizialmente in grado di accedere ai suoi contenuti – assume un valore probatorio di notevole importanza. Il padre, dopo averlo sbloccato, si è trovato di fronte a questa sequenza inaspettata, un’immagine che contrasta violentemente con il contesto drammatico in cui è stata realizzata.L’ipotesi ricostruita dagli inquirenti è che il video sia stato girato da Friso subito dopo aver inferto le quattro coltellate mortali a Boschetto, lasciandolo in condizioni critiche a terra. La scoperta di questa registrazione, che testimonia una apparente indifferenza e un distacco emotivo da parte del presunto autore del delitto, ha aggiunto un elemento di inquietudine e complessità alla vicenda.Il materiale video, ora acquisito e integrato agli atti dell’indagine, rappresenta una potenziale prova a carico dell’imputato, offrendo un nuovo sguardo sull’evento e sollevando interrogativi sulla dinamica dei fatti e sulle motivazioni che potrebbero aver spinto Friso a compiere l’azione violenta. L’analisi forense del video e del dispositivo potrebbe rivelare ulteriori dettagli utili per la ricostruzione della verità e per l’accertamento completo di tutte le responsabilità. La sequenza, apparentemente innocua, si trasforma così in un documento carico di significato, un’eco digitale di un atto di violenza che ha spezzato una giovane vita.