L’autonomia degli enti territoriali, infatti, si rivela un complesso e dinamico meccanismo che richiede il riconoscimento di competenze specifiche da esercitare nel rispetto dei limiti costituzionalmente stabiliti e della necessità di preservarsi da eventuali interferenze o sconfinamenti da parte degli altri livelli di governo. Questo presupposte una continua ed attiva gestione delle relazioni interistituzionali tra i diversi soggetti pubblici, al fine di affrontare le complesse sfide che derivano dall’intreccio delle loro competenze.La gestione di questi intrecci è cruciale per il buon funzionamento del sistema istituzionale e la soddisfazione degli interessi dei cittadini. Infatti, il quadro normativo vigente impone alle Regioni e allo Stato l’esercizio delle loro competenze in modo coordinato e senza sovrapposizioni, ma anche con la necessità di valorizzare le peculiarità delle diverse aree territoriali.In questo contesto, diventa fondamentale riconoscere che la risoluzione dei conflitti normativi e degli scontri tra i diversi livelli di governo possa avvenire attraverso un approccio collaborativo e partecipativo. Questo si traduce nell’adozione di una strategia di bilanciamento tra la competenza generale dello Stato e l’autonomia delle Regioni, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di adeguatezza della normativa.
Risolvere i conflitti istituzionali: un approccio collaborativo per il buon funzionamento del sistema pubblico.
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