Partita all’alba da Bologna, Piazza Unità Italiana, “La Risciò” si muove come un’onda transitoria, una carovana transfemminista itinerante che solca le strade dell’Emilia-Romagna e del Veneto, con destinazione Piazzola sul Brenta, nel cuore del padovano. Questa iniziativa, nata dalla collaborazione tra Salva i Ciclisti Bologna e Period Think Tank, si configura come un atto politico performativo, un laboratorio di comunità in movimento che trasforma la pedalata in strumento di sensibilizzazione e veicolo di proposte concrete.”La Risciò” non è semplicemente un viaggio in bicicletta: è un percorso dedicato a illuminare le zone d’ombra della disuguaglianza di genere, una realtà ancora troppo presente e persistente nel tessuto sociale italiano. Le tappe a Bologna, Ferrara, Rovigo e Padova non sono semplici soste, ma momenti di confronto, di ascolto e di condivisione con le realtà locali, le associazioni, i collettivi che si battono quotidianamente per la giustizia sociale.Il 7 giugno, le promotrici avranno l’opportunità di condividere la loro esperienza al Bicicle Adventure Meeting (BAM), offrendo uno sguardo privilegiato su un progetto che eleva la fatica collettiva a fonte di forza e resilienza.Al centro del percorso vi è la questione della povertà di genere, una piaga silenziosa che si insinua nel lavoro, condizionando salari, pensioni e, conseguentemente, l’accesso all’autonomia economica e finanziaria per milioni di donne. Un sistema che penalizza le lavoratrici, spesso impiegate in settori precari e sottopagati, e che perpetua un ciclo di dipendenza e vulnerabilità.”La Risciò” si fa portavoce anche di una cruciale battaglia per una legge sulla cittadinanza più equa e inclusiva, un diritto fondamentale che dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dall’origine o dalla condizione giuridica. L’auspicio è che questa legge possa abbattere le barriere burocratiche e sociali che ostacolano l’integrazione e la partecipazione piena delle persone migranti.Parallelamente, il progetto si schiera a sostegno dei referendum sul lavoro, convinte che la tutela dei diritti dei lavoratori, la sicurezza sul posto di lavoro e la dignità professionale siano prerequisiti imprescindibili per l’emancipazione femminile. Senza garanzie adeguate, l’autonomia delle donne resta un’illusione fragile, facilmente compromessa da abusi e sfruttamento. La pedalata diventa così simbolo di un impegno continuo, un richiamo alla necessità di costruire un futuro più giusto e solidale per tutte e tutti.
La Risciò transfemminista: un viaggio per l’uguaglianza.
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