L’evoluzione criminale della camorra, un fenomeno complesso e dinamico, si manifesta oggi con una sofisticazione che la pone, in termini di capacità operativa e adattamento tecnologico, al pari, se non superiore, alla più strutturata ‘ndrangheta, estendendo la sua influenza ben oltre i confini campani. L’affermazione, espressa dal Procuratore Capo di Napoli Nicola Gratteri nel corso del festival “èStoria” a Gorizia, sottolinea come la camorra stia re-immaginando le sue strategie di infiltrazione, sfruttando le opportunità offerte dall’economia digitale e dalla globalizzazione.L’utilizzo del dark web non è più una semplice nicchia per attività illecite marginali, ma un elemento centrale per la gestione di patrimoni, la pianificazione di operazioni finanziarie e la comunicazione criptata tra affiliati. Il caso di una banca online con sede a Napoli, indagata per riciclaggio di 3,3 miliardi di euro in due anni, rivela una capacità di sofisticazione operativa degna di contesti internazionali. La presenza di sedi operative in Lituania e Lettonia, unitamente all’impiego di sistemi di schermatura di origine israeliana e l’utilizzo di 600 telefoni criptati, testimoniano l’abilità della camorra nel creare reti finanziarie transfrontaliere complesse.Parallelamente, la ‘ndrangheta, pur mantenendo una solida struttura gerarchica, si sta adattando alle nuove tecnologie. L’esempio delle famiglie di Crotone che ricorrono a hacker rumeni e tedeschi per l’estrazione di bitcoin evidenzia un’inversione di tendenza: un tempo riluttanti ad accettare criptovalute, le organizzazioni criminali calabresi ne riconoscono ora il potenziale per il riciclaggio di denaro e l’elusione dei controlli finanziari. La propensione alla ricerca di competenze specialistiche, sfruttando la cultura matematica e informatica di paesi come la Romania e la Germania, dimostra un approccio pragmatico e orientato all’efficienza.Il Procuratore Gratteri ha inoltre sollevato interrogativi urgenti sulla riforma Cartabia, evidenziando come, ad eccezione di una specifica norma sulla cybersicurezza prevista per il 2024, le altre modifiche legislative appaiano insufficienti per contrastare efficacemente le nuove forme di criminalità informatica. L’episodio dell’hacker che aveva compromesso il dominio del Ministero della Giustizia, capace di accedere a procure, manipolare dati e compromettere l’integrità del sistema giudiziario, illustra la vulnerabilità delle istituzioni e la necessità di strumenti legislativi più incisivi.L’opportunità offerta dalla riforma per convertire hacker arrestati in collaboratori di giustizia, sfruttando le loro competenze per contrastare le stesse attività criminali, rappresenta una strategia innovativa, ma carica di implicazioni etiche e operative. Il sequestro di 34 milioni di bitcoin nel dark web e la loro successiva conversione in euro, con conseguente versamento nel fondo unico giustizia, dimostrano la capacità dello Stato di confiscare beni illecitamente acquisiti e di reinvestirli in attività a beneficio della collettività. Tuttavia, la sfida più complessa rimane quella di anticipare le prossime evoluzioni criminali, sviluppando competenze specialistiche e rafforzando la cooperazione internazionale per contrastare un fenomeno in continua mutazione. L’adattabilità dimostrata dalla camorra e dalla ‘ndrangheta impone un continuo aggiornamento delle strategie di contrasto, mirando a disarticolare non solo le strutture organizzative, ma anche le infrastrutture tecnologiche che ne sostengono l’attività.
Camorra e ‘Ndrangheta: l’evoluzione criminale nell’era digitale
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