La Fragilità della Promessa: “Un Giorno Tutti Diranno di Essere Stati Contro” di Omar El AkkadIl titolo stesso di “Un giorno tutti diranno di essere stati contro” di Omar El Akkad è un’accusa penetrante, un presagio che risuona con la disillusione e l’amarezza di chi ha visto la promessa occidentale infrangersi. Il tweet che lo accompagna, rilasciato in un momento di straziante urgenza durante i bombardamenti su Gaza, non è che un’eco amplificata del libro: un monito sulla facilità con cui la responsabilità e la verità vengono negate nel conforto della distanza e della sicurezza.El Akkad, giornalista di origini egiziane, cresciuto tra Doha, Canada e Stati Uniti, ha testimoniato da vicino la decadenza delle narrazioni occidentali. La sua carriera è stata costellata da reportage sui conflitti globali, dalla guerra al terrorismo alle proteste di Black Lives Matter, fino alle devastanti conseguenze del cambiamento climatico. Il massacro a Gaza, tuttavia, ha rappresentato un punto di svolta, un’accelerazione nella sua profonda crisi di fiducia.Il libro non è una semplice cronaca degli eventi recenti, ma un’analisi impietosa della frattura tra le aspirazioni dichiarate dall’Occidente e le azioni concrete che lo caratterizzano. El Akkad decostruisce l’illusione della libertà e della giustizia, smascherando il privilegio che definisce l’appartenenza alla sfera occidentale. Non si tratta di una critica rivolta solamente alle élite al potere, ma all’intera opinione pubblica, modellata da un sistema di credenze che rende complici nella negazione della verità.La sua scrittura, cruda e profondamente personale, scava a fondo nella psiche collettiva, rivelando la vulnerabilità di un sistema fondato sull’autoinganno. El Akkad non si limita a denunciare le atrocità commesse, ma indaga le dinamiche linguistiche e mediatiche che le rendono possibili, esaminando come il linguaggio stesso venga manipolato per perpetuare l’illusione di un’innocenza fabbricata. L’autore, con un’esperienza che lo ha visto attraversare culture e continenti, evidenzia come la promessa occidentale di un ordine giusto e pacifico sia diventata un’arma retorica, usata per giustificare interventi militari, sfruttamento economico e marginalizzazione sociale. “Un giorno tutti diranno di essere stati contro” non è solo una denuncia del presente, ma una riflessione angosciante sul futuro, un invito a confrontarsi con la scomoda verità che la complicità, anche silenziosa, ha un costo. La sua voce, potente e disincantata, si unisce al coro globale di chi rifiuta di tacere, un coro che risuona nelle piazze, nei campus e nelle scuole, alimentando una nuova consapevolezza e una crescente richiesta di responsabilità.
La Fragilità della Promessa: Un Sguardo Disincantato su Gaza
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