La visita della giunta regionale, presieduta da Stefania Proietti, al parco Cardeto a Terni si prospetta come un evento più orientato alla comunicazione che a un effettivo impegno verso la risoluzione delle problematiche cittadine.
Un’occasione, a detta dei consiglieri regionali Enrico Melasecche (Lega), Eleonora Pace (Fratelli d’Italia) e Laura Pernazza (Forza Italia), funzionale a generare visibilità mediatica, piuttosto che a fornire risposte concrete ai cittadini.
L’appuntamento si inserisce in un contesto storico e finanziario particolarmente delicato per Terni.
Il Partito Democratico, attualmente al governo della Regione, eredita e perpetua un pesante fardello lasciato in precedenza, segnato da una progressiva marginalizzazione della città e culminata nella dichiarazione di dissesto finanziario da parte della Corte dei Conti.
Un dissesto esacerbato, secondo i consiglieri, da scelte regionali che hanno imposto aumenti fiscali e, contemporaneamente, escluso Terni da importanti provvedimenti strategici.
La situazione è resa ancora più complessa e paradossale dall’ampio e incongruo ventaglio di forze politiche che sostengono l’esecutivo Proietti.
Un’alleanza eterogenea che vede il Movimento 5 Stelle, un tempo strenuo accusatore del PD per le responsabilità nel declino di Terni, oggi compartecipe dello stesso potere, in una dinamica che evidenzia la prevalenza dell’opportunismo politico sulla coerenza ideologica.
L’assenza di un dibattito sostanziale è il nodo centrale della critica.
I consiglieri si interrogano sulla reale disponibilità della giunta a confrontarsi apertamente con i cittadini, a rispondere a domande scomode e a delineare un percorso di sviluppo credibile per il futuro di Terni.
In particolare, emergono interrogativi cruciali relativi al nuovo ospedale, un’opera attesa da anni ma inspiegabilmente assente dai piani regionali; al progetto integrato stadio-clinica, ostacolato dalle resistenze del PD; alla variante sud-ovest, essenziale per la viabilità e finora ignorata; al destino del Museo delle Armi e alla realizzazione dell’ascensore alla Cascata, un’opera di valorizzazione del patrimonio locale finora abbandonata.
La reticenza a fornire risposte è interpretata come un sintomo di mancanza di proposte concrete e di una volontà di evitare un confronto diretto con le responsabilità.
I consiglieri auspicano un cambio di passo: una classe politica capace di superare la logica delle passerelle e dei proclami, impegnata a lavorare seriamente per il bene comune, nel rispetto delle istituzioni locali, superando preconcetti ideologici.
È imprescindibile, a loro avviso, riconoscere il ruolo e l’importanza del sindaco e del consiglio comunale, riconoscendo la loro legittimità rappresentativa.
Terni non è un oggetto di scambio, ma una comunità che merita un futuro solido e prospero, fondato su scelte responsabili e un impegno sincero da parte di tutti gli attori politici coinvolti.
L’urgenza è quella di affrontare, con coraggio e trasparenza, le sfide che gravano sulla città, garantendo ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente alla costruzione del futuro.