La retorica del rinnovamento proposta da Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico e aspirante presidente della Regione Marche, rischia di apparire una mera operazione di facciata, un tentativo di celare un passato di gestioni problematiche che hanno profondamente segnato il territorio. L’affermazione di un cambio di passo, a nostro avviso, non tiene conto della sedimentata esperienza negativa maturata negli ultimi ventennio sotto l’amministrazione del centrosinistra.L’eredità di quel periodo è ben lungi dall’essere superata. Si tratta di una realtà tangibile, misurabile in 13 strutture ospedaliere soppresse, un impoverimento progressivo del personale medico e infermieristico, una riduzione drastica degli investimenti e un conseguente progressivo disinvestimento nelle aree interne della regione, con un impatto devastante sulla qualità della vita dei cittadini e sulla coesione sociale. Non si tratta di semplici statistiche: questi dati riflettono un declino dei servizi essenziali, un abbandono di intere comunità e un aumento delle disuguaglianze territoriali. Il riferimento, quasi velato, alla fuga di comuni dalla Regione Romagna non è casuale: esso simboleggia la perdita di fiducia delle persone, la percezione di un vuoto di rappresentanza e la disillusione nei confronti delle promesse non mantenute.Il governo Acquaroli, con la sua azione, ha intrapreso un percorso di risanamento e di ripartenza, volto a contrastare gli effetti negativi del passato e a costruire un futuro più solido e prospero per le Marche. L’impegno è evidente nel potenziamento dei servizi sanitari, nell’avvio di progetti per la costruzione di nuove strutture ospedaliere, dotate di tecnologie all’avanguardia, e nella promozione di borse di studio per la formazione di medici specialisti, rispondendo a una carenza cronica di personale.È un percorso arduo, che richiede tempo, risorse e una visione a lungo termine. Tuttavia, il governo ha dimostrato di avere la volontà politica e la determinazione necessarie per portare avanti questo progetto di rinnovamento. Affermare che il cambiamento sia rappresentato da figure che hanno contribuito a generare quel passato di difficoltà significa ignorare le azioni concrete intraprese per invertire la rotta e costruire un futuro diverso. Il vero cambiamento è in atto, non attraverso slogan, ma con il faticoso lavoro di ricostruzione di un sistema sanitario efficiente e di infrastrutture moderne, eretto sulle macerie lasciate da chi ha precedentemente governato. Un cambiamento che non si limita a parole, ma si traduce in risultati concreti per i cittadini delle Marche.
Ricci, retorica del rinnovamento o semplice facciata?
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