L’incendio che ha devastato l’Università degli Studi della Tuscia, in particolare la Facoltà di Agraria – Viticoltura ed Enologia, rappresenta una ferita profonda per il panorama accademico e per l’intera filiera agroalimentare italiana. Riccardo Cotarella, figura di spicco nel settore enologico come presidente nazionale di Assoenologi e docente di Enologia presso l’ateneo viterbese, esprime un dolore sentito, ben al di là della semplice constatazione di una perdita materiale. Questo rogo non colpisce un edificio, ma un ecosistema di sapere, un crogiolo di ricerca e formazione che ha plasmato generazioni di professionisti e ha contribuito in modo significativo all’evoluzione del vino italiano.La Facoltà di Agraria, e in particolare il suo Dipartimento di Viticoltura ed Enologia, non è semplicemente un luogo di studio; è un punto nevralgico di riferimento culturale e scientifico, un laboratorio dove tradizione e innovazione si incontrano per dare vita a nuove conoscenze e tecniche. Il suo impatto si estende ben oltre i confini dell’università, influenzando pratiche agricole, processi di vinificazione e la promozione del patrimonio vitivinicolo nazionale. La perdita di laboratori, biblioteche e archivi rappresenta un duro colpo per la ricerca in corso, che abbraccia tematiche cruciali come la sostenibilità ambientale, l’adattamento ai cambiamenti climatici e l’ottimizzazione delle risorse idriche in agricoltura.L’incendio, le cui cause rimangono oggetto di indagine, solleva interrogativi importanti sulla vulnerabilità delle infrastrutture universitarie e sulla necessità di investimenti mirati alla prevenzione e alla sicurezza. La resilienza della comunità accademica, tuttavia, si manifesta nell’impegno a ricostruire e a preservare l’eredità scientifica e culturale della Facoltà. In segno di rispetto e commozione, il seminario “Il dolce navigar dei mosti: Giancarlo Vason e la storia delle tecniche enologiche”, un appuntamento formativo di grande valore per il settore, è stato posticipato a data da destinarsi, sottolineando la priorità di un momento di riflessione e di solidarietà.Cotarella, con la sua esperienza e la sua autorevolezza, esprime un sentito tributo al Rettore Stefano Ubertini, ai colleghi docenti, al personale tecnico-amministrativo e, soprattutto, agli studenti, il futuro del settore. La vicinanza di Assoenologi è un segnale di supporto e di impegno a collaborare per superare questo momento difficile e a contribuire alla rinascita della Facoltà di Agraria, un pilastro fondamentale per la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione del vino italiano nel mondo. La ricostruzione non sarà solo materiale, ma anche e soprattutto culturale e scientifica, per continuare a nutrire la passione e la competenza che contraddistinguono l’Università della Tuscia.
Rogo all’Università della Tuscia: una ferita al cuore del vino italiano.
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