La seconda edizione della Conferenza Internazionale UNESCO sul Patrimonio Culturale Mondiale, ospitata a Napoli, non è un mero evento, ma una dichiarazione strategica. L’Italia, e in particolare la sua vibrante città partenopea, si configura come fulcro imprescindibile per il dibattito globale e il dialogo costruttivo in un settore cruciale per l’identità e la sostenibilità del nostro pianeta.Il summit, presieduto dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, si focalizza su un quadro di sfide complesse e interconnesse che minacciano il patrimonio mondiale. Ben oltre le ripercussioni dirette dei conflitti armati, che devastano siti di inestimabile valore, l’attenzione si concentra sull’impatto crescente dei cambiamenti climatici e sulla necessità urgente di interventi mirati. Questi ultimi non riguardano solo la salvaguardia fisica del patrimonio, ma anche la sua resilienza, la sua capacità di adattarsi a un contesto in rapida evoluzione.Un elemento centrale del confronto è rappresentato dalle aree geografiche più vulnerabili, con particolare riferimento all’Africa. Non si tratta di una scelta contingente, ma di un impegno concreto da parte del governo italiano, che riconosce in questo continente una risorsa culturale immensa, spesso sommersa dall’oblio e dalla scarsa visibilità. La conferenza si propone di stimolare una collaborazione internazionale rafforzata, un’azione congiunta che coinvolga non solo gli Stati, ma l’intero continente africano, promuovendo la riscoperta, la tutela e la valorizzazione di un patrimonio in gran parte inesplorato.L’auspicio è che questa collaborazione si traduca in un rapporto di reciprocità: l’Africa non solo beneficierebbe dal supporto internazionale, ma offrirebbe, a sua volta, un’opportunità unica per l’Occidente, un’occasione per imparare, attingere a una saggezza ancestrale e comprendere prospettive diverse, arricchendo così il patrimonio culturale dell’umanità intera. La conferenza, dunque, si prefigge di essere un catalizzatore di un nuovo paradigma, fondato sulla condivisione, sulla responsabilità collettiva e sulla consapevolezza che la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale è un imperativo etico e un investimento nel futuro.
Napoli, fulcro UNESCO per il patrimonio culturale mondiale.
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