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Inclusione lavorativa: la Regione apre nuove opportunità per le persone con disabilità

Una pietra miliare per l’inclusione lavorativa è stata posta oggi a Palazzo Donini, con la firma di una convenzione regionale che apre nuove prospettive per le persone con disabilità.

L’atto, siglato in linea con l’articolo 14 del D.
L.
276/2003, noto come Legge Biagi, concretizza un’opportunità precedentemente inesplorata a livello regionale: l’abilitazione per le cooperative sociali di tipo B ad assumere personale con disabilità, beneficiando poi di commesse esterne.

La Presidente della Regione, Stefania Proietti, ha sottolineato come questa iniziativa colmi una lacuna significativa, rappresentando un passo cruciale verso un sistema più equo e inclusivo.

“Questa convenzione non è solo un atto formale, ma un segnale forte della nostra volontà di abbattere le barriere che ancora impediscono a persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita lavorativa e sociale,” ha affermato Proietti, evidenziando il potenziale di crescita umana e progresso economico che ne consegue per l’intera comunità.
L’iniziativa si configura come un investimento nel capitale umano, riconoscendo il valore intrinseco di ogni individuo e il contributo che può offrire.
Accanto alla Presidente, l’Assessore allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti, ha messo in risalto il ruolo propulsivo della convenzione, in particolare per le persone con disabilità gravissime, spesso escluse dai percorsi tradizionali di inserimento lavorativo.
De Rebotti ha inoltre rimarcato come questa opportunità si integri positivamente con gli attuali incentivi previsti per le assunzioni a tempo indeterminato e per la stabilizzazione del personale, amplificando l’impatto positivo sull’occupazione e contribuendo alla creazione di un tessuto economico più resiliente.
L’iniziativa non si pone come un isolato, ma come un tassello di una strategia più ampia volta a sostenere le imprese che scelgono di investire in capitale umano diversificato.

Il Garante dei diritti delle persone con disabilità, Massimo Rolla, pur accogliendo con favore questo passo avanti, ha richiamato l’urgenza di una riforma più ampia della Legge 68 del 1999, definendo la convenzione come un aiuto significativo ma non esaustivo.

Rolla ha sottolineato la necessità di un quadro normativo più moderno e flessibile, capace di rispondere alle mutevoli esigenze del mercato del lavoro e di garantire una reale parità di opportunità per le persone con disabilità.
La riforma deve affrontare, in particolare, le questioni relative alla quantificazione dei posti di lavoro dedicati, la semplificazione delle procedure amministrative e il rafforzamento dei controlli sull’effettivo rispetto delle normative vigenti.

La sottoscrizione del documento ha visto la partecipazione attiva di rappresentanti di associazioni, organizzazioni sindacali e datoriali, a testimonianza del carattere condiviso e partecipativo di questa iniziativa.
Questo ampio consenso dimostra la consapevolezza diffusa dell’importanza di promuovere l’inclusione lavorativa come un imperativo etico ed economico, capace di generare benefici per tutti gli attori coinvolti.
L’auspicio è che questa convenzione possa rappresentare un modello da replicare in altre regioni, contribuendo a costruire un paese più giusto, equo e inclusivo.

Il percorso verso la piena inclusione è ancora lungo, ma questo passo avanti rappresenta un segnale di speranza e un impegno concreto verso un futuro migliore.

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