La trasformazione del panorama cinematografico, in particolare per le sale d’essai, si manifesta con una riprogettazione profonda del loro ruolo e delle modalità operative. L’evoluzione non è una semplice adattamento, ma un investimento strategico nell’esperienza del pubblico, un passaggio da una fruizione passiva a un coinvolgimento attivo e partecipato. Questo cambiamento si concretizza in un approccio più artigianale, più attento alle sfumature e alle esigenze del singolo spettatore, come sottolineato da Giuliana Fantoni, presidente della Federazione Italiana dei Cinematografi d’Essai (FICE), in relazione alla 25a edizione degli Incontri del Cinema d’essai, un appuntamento di rilievo che si svolgerà a Gorizia e Nova Gorica, Capitale Europea della Cultura 2025.L’edizione di quest’anno rappresenta un’occasione simbolica, un crocevia culturale che celebra la cooperazione transfrontaliera e la diversità linguistica. La manifestazione si configura come un vero e proprio ponte tra due nazioni, Italia e Slovenia, e si propone di ampliare i propri orizzonti, accogliendo una prospettiva internazionale. L’obiettivo è superare le barriere geografiche e culturali, trasformando il confine in un elemento di arricchimento reciproco.L’impegno a favore delle sale d’essai, manifestato anche attraverso un incontro con il Ministro Giuli incentrato sul tax credit, evidenzia una consapevolezza del loro valore cruciale per il tessuto culturale del paese. Il supporto governativo, confermato e rassicurato, fornisce una base solida per la programmazione futura. Tuttavia, le sfide non si limitano al finanziamento: emerge una preoccupazione più profonda legata all’approvvigionamento di opere cinematografiche, un nodo cruciale che richiede un dialogo costruttivo tra produzione, distribuzione e istituzioni.L’ultima stagione cinematografica, contrariamente a previsioni pessimistiche, si è rivelata sorprendentemente positiva. Il successo di film italiani come *Parthenope*, *Berlinguer – La grande ambizione*, *Vermiglio*, *Diamanti*, *Follemente* e *Fuori*, affiancati da titoli internazionali come *Conclave*, testimonia un desiderio di cambiamento nel pubblico, una sete di emozioni autentiche e di narrazioni complesse. Non si tratta più di un pubblico assetato solo di intrattenimento leggero, ma di un pubblico maturo, capace di apprezzare la profondità, la bellezza e la capacità di commuovere. Questa evoluzione riflette una maggiore attenzione alla qualità dell’offerta cinematografica, un desiderio di sperimentare nuove forme espressive e di confrontarsi con storie che stimolino la riflessione e l’arricchimento personale. La sala d’essai, in questo contesto, si configura non solo come un luogo di proiezione, ma come uno spazio di incontro, di dialogo e di condivisione culturale.
Sale d’essai: un nuovo cinema tra cultura, pubblico e cooperazione.
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