lunedì 28 Luglio 2025
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Viticoltori Italiani Contestano il Sostegno Europeo all’Africa

La recente decisione della Commissione Europea di stanziare 15 milioni di euro a supporto della viticoltura sudafricana solleva un’onda di sconcerto e profonda critica all’interno del settore vitivinicolo europeo, e in particolare italiano.
Un atto che, a giudizio di Riccardo Cotarella, figura di spicco di Assoenologi e luminare dell’enologia umbra, appare miope dal punto di vista politico, economicamente insostenibile e, soprattutto, moralmente compromettente nei confronti del valore intrinseco del lavoro agricolo e della ricchissima tradizione viticola europea.

Questa decisione giunge in un momento di particolare fragilità per il comparto vitivinicolo, già gravato da oneri e vincoli stringenti.

I produttori europei, e italiani in primis, si trovano a fronteggiare richieste di adeguamento a nuove normative sull’etichettatura, percepite come un attacco alla legittimità del consumo moderato e consapevole di un prodotto intrinsecamente legato alla cultura e alla storia del nostro continente.

Mentre si impongono sacrifici considerevoli per rispondere a queste richieste, Bruxelles sceglie di indirizzare risorse pubbliche verso un potenziale concorrente globale, configurando una priorità strategica apparentemente disconnessa dalle reali necessità del tessuto produttivo interno.
La decisione della Commissione non è solo un mero atto finanziario, ma si configura come una sintomatica espressione di un distacco più ampio tra le istituzioni comunitarie e la comprensione delle dinamiche territoriali.
Pur riconoscendo l’importanza della cooperazione internazionale come motore di progresso e sviluppo, Assoenologi, in linea con l’indignazione diffusa tra i produttori, insiste sulla priorità di tutelare e rafforzare i sistemi produttivi propri prima di estendere il supporto ad altri.
La cooperazione non può e non deve tradursi in una penalizzazione ingiustificata del settore interno.

L’auspicio è che il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, possa fare leva sul suo ruolo e sulla sua sensibilità per intercedere a favore delle istanze del mondo vitivinicolo italiano in sede europea, cercando una revisione urgente di questa decisione e promuovendo un dialogo costruttivo con le rappresentanze di categoria.
È fondamentale ricordare che il vino non rappresenta soltanto un indicatore economico, ma incarna un patrimonio storico, culturale, paesaggistico e identitario inestimabile.

Il vino è il frutto di secoli di tradizione, di un legame profondo con il territorio e di un lavoro appassionato.
Trattarlo come una semplice merce è un’offesa alla sua essenza e una grave perdita per l’Europa.
La difesa del vino significa difendere la nostra identità.

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