Il completamento dei lavori di messa in sicurezza e ripristino della Strada Provinciale 64 “Nursina” segna una tappa cruciale nel complesso e paziente percorso di rivitalizzazione dell’Appennino centrale, un territorio duramente provato dal sisma del 2016.
Questa arteria, che funge da collegamento interregionale vitale tra le Marche e l’Umbria, incrociando il territorio del Comune di Arquata del Tronto, rappresenta ben più di una semplice infrastruttura: è un filo conduttore che mira a ricomporre la trama sociale ed economica di un’area frammentata.
L’importanza di questo intervento trascende la mera funzionalità di trasporto.
La S.
P.
64 “Nursina” offre un’alternativa strategica rispetto alla S.
S.
685 “Tre Valli Umbre”, consentendo di connettere nuclei abitativi come Tufo e Capodacqua, altrimenti isolati, al resto del territorio regionale e oltre.
La sua riapertura non è quindi solo una questione di mobilità, ma un atto di riappropriazione del territorio, un segnale tangibile di speranza per le comunità che hanno subito perdite enormi e si sentono spesso dimenticate.
La cerimonia di inaugurazione, a cui hanno partecipato figure chiave come il Presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti, il Presidente della Provincia di Ascoli Sergio Loggi e il Sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi, ha sancito il culmine di un lavoro complesso e pluriennale.
Il Commissario Straordinario per il sisma, Guido Castelli, ha sottolineato come la strada sia un elemento imprescindibile per “ricucire” i collegamenti appenninici, favorendo l’uscita dalla condizione di isolamento che affligge da tempo queste aree.
Il progetto di ripristino, del valore complessivo di oltre quindici milioni di euro, si è focalizzato non solo sulla ricostruzione fisica dell’arteria, ma sulla sua resilienza futura.
Le opere strutturali realizzate, comprendenti paratie di pali per il consolidamento della scarpata di valle e reti chiodate e geostuoie per il rinforzo della scarpata di monte, mirano a prevenire ulteriori dissesti dovuti a fenomeni naturali e a garantire la sicurezza degli utenti.
L’intervento si inserisce in un disegno più ampio, quello del “progetto Italia di Mezzo”, che mira a valorizzare il potenziale turistico e le eccellenze locali, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile e integrato.
La sinergia tra i territori, la valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti tipici, e l’offerta di esperienze autentiche ai visitatori rappresentano elementi chiave per favorire la crescita economica e sociale delle comunità appenniniche, aprendo nuove opportunità di lavoro e di reddito.
La riapertura della Nursina non è quindi solo un atto amministrativo, ma un investimento nel futuro, un invito a riscoprire la bellezza e la ricchezza di un territorio che merita di rinascere.
È un segnale di speranza che rimarca l’impegno a non lasciare indietro nessuno e a ricostruire, pezzo per pezzo, la tessitura del tessuto sociale appenninico.