Nell’Italia, una nazione intrinsecamente vulnerabile a una complessa rete di rischi naturali – sismicità, attività vulcanica, frane, inondazioni e degrado ambientale – la rapidità e l’efficacia della comunicazione emergono come pilastri fondamentali della protezione civile. Questo concetto, espresso durante un convegno sull’evoluzione del Servizio di Soccorso Pubblico nell’era digitale, presso l’Università per Stranieri di Perugia, evidenzia come la diffusione tempestiva di informazioni accurate e comprensibili possa significativamente mitigare l’impatto di eventi calamitosi.Il Prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, ha sottolineato come la comunicazione non sia un mero accessorio, ma una funzione essenziale per la salvaguardia della comunità, agendo come moltiplicatore di resilienza attraverso la promozione di comportamenti appropriati e l’erogazione di indicazioni operative chiare e accessibili. Un approccio comunicativo che rifletta i valori istituzionali – sobrietà, trasparenza, rigore e prossimità – è cruciale per consolidare la fiducia pubblica e rafforzare il senso di responsabilità collettiva.La riflessione si è estesa ben oltre la mera gestione dell’emergenza. L’enfasi si è spostata verso un modello proattivo, che promuova la prevenzione e la sensibilizzazione sui rischi, narrando il quotidiano impegno che previene lo straordinario. Questa “cultura della sicurezza” non si limita alla risposta alle emergenze, ma si radica in una profonda conoscenza dei territori, dei fenomeni naturali e delle vulnerabilità sociali. Il racconto ordinario, quello del lavoro preventivo, è diventato quindi un elemento chiave per creare una comunità più preparata e consapevole.L’incontro, arricchito dagli interventi del Sottosegretario Emanuele Prisco, di Luciana Lanzillotto (Presidenza del Consiglio), Pierfrancesco Demilito (Dipartimento Protezione Civile) e Luca Cari (Vigili del Fuoco), ha offerto una visione a 360 gradi sull’evoluzione del ruolo della comunicazione. La prospettiva del Comandante Eros Mannino ha evidenziato come, in passato, la priorità assoluta fosse stata data all’azione diretta, talvolta a scapito di una comunicazione efficace. Questa vocazione al “fare” – un tratto distintivo che ha sempre contraddistinto i Vigili del Fuoco – ha comportato, in passato, una minore visibilità e una limitata capacità di raggiungere e informare adeguatamente la popolazione.Tuttavia, la consapevolezza di questo limite ha portato a una profonda trasformazione. Oggi, la comunicazione è riconosciuta come parte integrante della gestione delle crisi, un elemento strategico per costruire fiducia, promuovere la collaborazione e trasmettere i valori e le priorità dell’amministrazione. Raccontare un’emergenza significa raccontare l’amministrazione stessa, la sua dedizione al servizio del cittadino e il suo impegno per la sicurezza del territorio. Si tratta di un processo continuo di apprendimento e adattamento, volto a rafforzare la resilienza delle comunità e a costruire un futuro più sicuro per tutti.
Comunicazione e Protezione Civile: Pilastri per la Resilienza Italiana
Pubblicato il
