L’Umbria si appresta a ridefinire il proprio assetto sociosanitario con l’elaborazione del Piano Regionale 2025-2030, un documento strategico che ambisce a ripensare l’erogazione dei servizi e a porre al centro la persona, con le sue esigenze complesse e multidimensionali. La recente giornata di lavoro a Perugia, incentrata sui modelli di governance dei servizi territoriali, ha rappresentato un momento cruciale in questo processo di rinnovamento.L’iniziativa, promossa dalla Regione, ha visto la convergenza di un ampio spettro di attori: esperti nazionali riconosciuti per il loro contributo alla sanità territoriale, dirigenti sanitari impegnati quotidianamente nella gestione dei servizi, amministratori locali chiamati a garantire l’integrazione con il territorio, e rappresentanti sindacali e professionali che portano con sé le voci e le istanze degli operatori sanitari e dei cittadini.L’obiettivo primario è quello di superare la frammentazione storica dell’offerta di servizi, spesso caratterizzata da una netta separazione tra cura medica e supporto sociale. Il Piano sociosanitario dovrà quindi promuovere un’integrazione sinergica, capace di rispondere in maniera olistica ai bisogni individuali, considerando fattori come l’età, la condizione socio-economica, le patologie croniche e la fragilità del paziente. Questo approccio integrato implica una profonda revisione dei percorsi di cura, con la creazione di reti di servizi territoriali che coinvolgano medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri di famiglia, assistenti sociali, operatori socio-sanitari e volontari.Un elemento centrale del Piano sarà il rafforzamento della medicina territoriale, intesa non solo come presenza fisica sul territorio, ma anche come capacità di offrire servizi personalizzati e proattivi, attraverso l’utilizzo di strumenti di telemedicina, monitoraggio remoto dei parametri vitali e programmi di prevenzione mirati. La prossimità delle cure, un altro pilastro fondamentale, mira a ridurre la necessità di ricoveri ospedalieri, alleviando la pressione sul sistema ospedaliero e consentendo ai pazienti di ricevere assistenza nel comfort del proprio domicilio o in strutture sanitarie presenti nel territorio.La Regione Umbria, grazie alle sue caratteristiche demografiche e geografiche, possiede un potenziale unico per diventare un laboratorio di sperimentazione di modelli innovativi di governance sociosanitaria. La sua dimensione contenuta facilita la messa in atto di progetti pilota, la valutazione dei risultati e la rapida implementazione di soluzioni efficaci. Inoltre, la presenza di professionisti sanitari altamente qualificati e motivati rappresenta una risorsa preziosa per il successo di questa ambiziosa iniziativa. La Presidenza della Regione sottolinea come una governance efficace dei servizi territoriali sia imprescindibile per garantire un sistema sanitario che sia veramente al servizio dei cittadini, accessibile, equo e capace di offrire cure di alta qualità. L’Umbria aspira a tradurre questa visione in realtà, diventando un esempio virtuoso per l’intero paese.
Umbria Ridisegna la Sanità: Piano 2025-2030 per una Cura Integrata
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