Nel cuore pulsante del dibattito calcistico italiano, un omaggio sentito e una riflessione profonda si sono intrecciati durante l’evento Tuttosport a Solomeo, dedicati all’assegnazione del prestigioso premio Golden Boy. A guidare l’elogio, con la sua autorevolezza e la sua esperienza pluriennale, Adriano Galliani, figura iconica del calcio italiano e passato illustre nel Milan di Berlusconi, oggi guida il Monza.Il tributo a Claudio Ranieri, acclamato come il più grande allenatore italiano, ha generato un’ovazione collettiva che ha riempito il Teatro Cucinelli. Un gesto spontaneo, quasi un’istantanea del rispetto e dell’ammirazione che il tecnico della Roma ispira nel panorama sportivo. Ranieri, a sua volta, ha sorprendentemente interrotto la cerimonia, cogliendo l’opportunità per condividere con il pubblico riflessioni e prospettive sul futuro del calcio.L’occasione ha permesso a Galliani di offrire una disamina più ampia sull’inesorabile trasformazione del mondo del calcio, un percorso segnato da una progressiva sostituzione dei valori umani con imperativi economici. Un cambiamento che, con un velato rammarico, Galliani ha descritto come un passaggio da un’era dominata dai sentimenti e dalla passione, a un’epoca regolata dalle logiche di mercato e dalle dinamiche aziendali. L’evoluzione del calcio, lungi dall’essere un semplice adeguamento ai tempi, appare come una profonda frattura culturale, un distacco dai principi fondanti che un tempo ne definivano l’identità.La riflessione di Galliani ha sollevato interrogativi cruciali: è possibile preservare l’anima del calcio in un contesto sempre più globalizzato e commercializzato? Qual è il ruolo dell’emozione, del tifo, dell’identità locale in un sistema dominato da sponsor e diritti televisivi? Il riconoscimento a Ranieri, maestro di adattamento e di gestione degli uomini, quasi a voler sottolineare come, nonostante i cambiamenti, la leadership e la capacità di costruire relazioni umane rimangano elementi imprescindibili per il successo, sia in campo che fuori. Un invito a recuperare, forse, un po’ di quell’antica passione che ha fatto nascere il calcio, un pallone che rotola ancora, ma che rischia di perdere la sua essenza.
Galliani a Solomeo: omaggio a Ranieri e riflessioni sul futuro del calcio.
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