Abruzzo, verso l’Esame di Stato 2025: un traguardo formativo e un ponte verso il futuroCon l’avvicinarsi del 2025, l’Abruzzo si prepara ad accogliere 10.457 candidati agli Esami di Stato, un numero che, pur leggermente inferiore rispetto ai 10.652 dello scorso anno, sottolinea la persistente rilevanza di questo momento cruciale nel percorso scolastico. Di questi, 196 sono candidati esterni, affidati alla valutazione di 434 commissioni distribuite sul territorio regionale, con una ripartizione significativa tra le province: 2.169 studenti nell’Aquila, 3.072 a Chieti, 3.064 a Pescara e 2.152 a Teramo.L’Esame di Stato 2025, che prenderà ufficialmente il via mercoledì 18 giugno con la prova di italiano, non rappresenta solamente una verifica delle competenze acquisite, ma un vero e proprio rito di passaggio. La prova di italiano, elemento comune a tutti gli indirizzi, sarà seguita, il giorno successivo, dalla seconda prova, incentrata sulle discipline specifiche del percorso di studi. Il colloquio orale, cuore dell’esame, si svolgerà nella settimana successiva, secondo il calendario definito da ciascuna commissione, offrendo agli studenti l’opportunità di dimostrare la propria maturità intellettuale e la capacità di collegare conoscenze apparentemente distinte.Come evidenziato dal direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, l’Esame di Stato si configura come un momento simbolico e concreto di transizione verso la maturità. Esso non è solo una valutazione accademica, ma un’esperienza formativa che celebra il percorso umano, culturale e intellettuale compiuto dagli studenti. È il momento in cui la scuola affida alla società giovani cittadini, consapevoli delle proprie responsabilità e capaci di interpretare le sfide del presente, proiettati verso un futuro complesso e articolato. Questo rito di passaggio è un investimento nel capitale umano della regione, un impegno a formare individui preparati ad affrontare le incertezze e a contribuire attivamente alla vita sociale ed economica.La struttura dell’Esame di Stato 2025 resta fedele a quella del 2024, garantendo continuità e coerenza metodologica. Mantenendo l’impostazione consolidata, si prevede l’utilizzo di due prove scritte di carattere nazionale, definite a livello ministeriale, la terza prova riservata agli indirizzi specifici che la prevedono nel loro ordinamento, e un colloquio orale che valorizza la capacità di sintesi, l’abilità di argomentazione e la visione critica degli studenti, con la presenza di commissari interni ed esterni che assicurano l’obiettività della valutazione. Questa combinazione di prove scritte e orali mira a valutare non solo la conoscenza, ma anche le competenze trasversali, quali la capacità di problem solving, la comunicazione efficace e la collaborazione.
Abruzzo, Esame di Stato 2025: 10.457 candidati verso il futuro
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