A seguito di un’indagine urgente condotta dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale d’Abruzzo (ARPAA), è stata imposta una sospensione precauzionale del consumo umano dell’acqua proveniente dalla zona di Vasto Marina. L’analisi, eseguita il 4 giugno 2025, ha evidenziato una concentrazione di coliformi batteriche che supera i limiti stabiliti dalla normativa vigente, segnalando un potenziale rischio per la salute pubblica.L’ordinanza, emanata dalla vicesindaco Licia Fioravante, delimita rigorosamente l’area interessata. Il divieto si estende lungo il litorale, precisamente tra la confluenza di Via Tubello e la Strada Statale 16, includendo sia la porzione a destra che quella a sinistra di Via Istonia. Si aggiunge a questa area un tratto parallelo, compreso tra la SS16 e Via dei Martiri Istriani, sempre seguendo le stesse coordinate geografiche. La presenza di coliformi, indicatori di possibili contaminazioni fecali, solleva interrogativi cruciali sulla gestione delle risorse idriche locali. Sebbene non direttamente collegata a specifici eventi catastrofici o incidenti industriali, la situazione impone un’attenta valutazione delle infrastrutture idriche, dei sistemi di depurazione e del potenziale impatto di scarichi abusivi o di infiltrazioni provenienti da fonti diverse.Il Comune di Vasto ha prontamente attivato protocolli di emergenza, garantendo che l’acqua distribuita nelle altre zone della città rimanga conforme agli standard di potabilità e quindi sicura per il consumo umano. Parallelamente, sono state avviate indagini approfondite per identificare la causa precisa della contaminazione, con l’obiettivo di implementare misure correttive e preventive a lungo termine. L’evento sottolinea l’importanza cruciale del monitoraggio costante della qualità dell’acqua, un impegno imprescindibile per tutelare la salute della comunità e preservare la risorsa idrica, un bene comune sempre più prezioso in un contesto di cambiamenti climatici e crescenti pressioni antropiche. Le autorità locali invitano i cittadini a seguire con attenzione gli aggiornamenti ufficiali e a non consumare acqua dalla zona interessata fino a nuova disposizione, promuovendo al contempo la massima collaborazione per risolvere la problematica e ripristinare la piena sicurezza dell’approvvigionamento idrico.