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AllattAMI: un’oasi di cura e speranza per neonati e famiglie a Foggia

AllattAMI: un’oasi di speranza e cura per le famiglie nel percorso della terapia intensiva neonatale del Policlinico Riuniti di Foggia.

Lunedì 28 luglio inaugura questo innovativo spazio, concepito come un abbraccio accogliente per madri e neonati prematuri, un rifugio emotivo in un contesto clinico spesso gravido di ansia e incertezza.
Più che un semplice ambiente fisico, AllattAMI si configura come un vero e proprio presidio di benessere psico-fisico, frutto dell’impegno congiunto tra il Policlinico e l’associazione “Il Cuore di Foggia”, un’organizzazione che da tempo si distingue per l’apporto di umanizzazione delle cure.
L’idea nasce dall’esigenza di rispondere a un bisogno profondo: quello di offrire un luogo che vada oltre la mera assistenza medica, un ambiente dove i genitori possano ritrovare un senso di normalità, condividere esperienze, trovare conforto e sostegno reciproco.

Le pareti, tinte di colori delicati e rilassanti, ospitano murales realizzati a mano, opere d’arte che celebrano la vita e la speranza.

Al centro dello spazio, un cuore luminoso, simbolo tangibile della resilienza e della forza di volontà che animano ogni bambino e la sua famiglia.
Questo cuore si accende ad ogni dimissione, trasformando un momento cruciale in un rito di celebrazione condivisa, un atto d’amore che rinsalda i legami e infonde ottimismo per il futuro.
Il progetto, finanziato grazie alla generosa risposta della comunità durante la campagna delle uova pasquali, si colloca all’interno del più ampio programma “Dipingiamo l’ospedale”, un’iniziativa ambiziosa che mira a trasformare gli ambienti ospedalieri in luoghi più accoglienti e positivi, particolarmente per i piccoli pazienti e le loro famiglie.
“AllattAMI” non è soltanto un intervento strutturale, ma rappresenta la materializzazione della filosofia dell’associazione “Il Cuore di Foggia”: essere accanto alle famiglie, con un impegno concreto e un cuore aperto, offrendo un sostegno emotivo e pratico in un momento di grande vulnerabilità.

Come sottolinea Jole Figurella, presidente dell’associazione, “questo spazio è la nostra dichiarazione d’amore verso le famiglie che attendono con ansia il ritorno a casa dei loro bambini, un gesto che testimonia la nostra profonda convinzione che la cura non si limiti alla dimensione medica, ma includa anche la dimensione umana e relazionale.

” L’iniziativa mira a creare un ponte tra la scienza della cura e l’arte di accogliere, per offrire un’esperienza più umana e serena per le famiglie che affrontano la delicata fase della terapia intensiva neonatale.

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