La sfida per l’Italia meridionale non è semplicemente una questione di infrastrutture o di redistribuzione di risorse, ma un imperativo strategico per la crescita complessiva del Paese. Affrontando il divario storico tra Nord e Sud, non si tratta di un mero atto di compensazione, bensì di liberare un potenziale economico e sociale inespresso, una risorsa vitale per un’Italia più resiliente e competitiva nel panorama globale.La politica, in questa prospettiva, assume un ruolo cruciale, trascendendo la mera gestione dell’esistente per abbracciare una visione lungimirante. Non si può più accettare una narrazione che relegi il Sud a una posizione di marginalità, né accontentarsi di interventi isolati e di breve termine. È necessario un approccio sistemico, radicato in una profonda comprensione delle dinamiche territoriali, delle specificità produttive e delle aspirazioni delle comunità locali.L’impegno dei coordinatori regionali, come sottolineato, testimonia una volontà di riportare l’attenzione politica sul Mezzogiorno, un territorio troppo a lungo trascurato dalle agende nazionali. Questa iniziativa, che si inserisce nel contesto degli Stati Generali del Mezzogiorno, si propone di creare un ponte tra i cittadini e le istituzioni, favorendo un dialogo costruttivo e trasparente. L’ascolto attivo, la capacità di cogliere le istanze provenienti dal territorio, deve costituire il fondamento di ogni azione politica.La visione che si intende perseguire non è quella di una mera compensazione economica, ma di un vero e proprio sviluppo endogeno, basato sulle risorse e sulle competenze locali. Ciò implica la promozione di filiere produttive innovative, la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, il sostegno all’imprenditoria giovanile e la creazione di opportunità di lavoro qualificate.Un elemento chiave di questa strategia è la creazione di una “cabina di regia”, un organismo di coordinamento che traduca le istanze del territorio in progetti concreti e misurabili. Questa squadra di esperti, in dialogo costante con le comunità locali, dovrà definire priorità, monitorare l’attuazione delle politiche e valutare i risultati ottenuti.Il Mezzogiorno non deve essere percepito come un peso per il Paese, ma come un’opportunità, una fucina di idee e di innovazione. Sfruttare questo potenziale significa rafforzare la coesione sociale, promuovere l’integrazione europea e garantire un futuro più prospero per tutti gli italiani. Il cambiamento richiede un investimento coraggioso, una visione condivisa e un impegno costante, ma i benefici che ne deriveranno saranno incommensurabili. È tempo di scrivere una nuova pagina nella storia del Mezzogiorno, una pagina di crescita, di opportunità e di orgoglio.
Sud: Ripartire dal Potenziale Inespresso per un’Italia più Forte
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