La recente interruzione del servizio della linea V1 – “La Verde” di Tua Mobilità, un’innovativa tratta di trasporto pubblico elettrico che percorre la Strada Parco collegando Pescara e Montesilvano, ha generato un’ondata di malcontento culminata in una petizione online che sta rapidamente raccogliendo consensi. L’iniziativa, ospitata sulla piattaforma Change.org, riflette la profonda insoddisfazione di una comunità abituata a un servizio efficiente e sostenibile, ora penalizzata da una decisione amministrativa che ha confermato la sospensione, inizialmente disposta a seguito di un pronunciamento del Tar e successivamente ratificata dal Consiglio di Stato.L’importanza della linea V1 trascendeva la mera funzionalità di collegamento urbano. Si configurava come un pilastro di una strategia di mobilità urbana più ampia, volta a ridurre l’impatto ambientale e a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Oltre 5.000 persone, quotidianamente, beneficiavano di un servizio caratterizzato da una frequenza elevata (una corsa ogni dieci minuti), da un comfort superiore rispetto ai tradizionali mezzi pubblici e, soprattutto, da un’impronta ecologica nettamente inferiore. Studenti, lavoratori e famiglie si avvantaggiavano di una soluzione di trasporto agile e puntuale, contribuendo a decongestionare il traffico e a mitigare l’inquinamento atmosferico, problematiche croniche che affliggono le aree urbane.La sospensione del servizio, pertanto, non può essere percepita come una questione meramente tecnica o amministrativa, ma come una compromissione di un investimento strategico volto a promuovere una mobilità dolce e a favorire uno sviluppo urbano più sostenibile. La decisione, motivata da reclami di una limitata frangia di residenti lungo il tracciato, solleva interrogativi cruciali sul bilanciamento tra interessi individuali e bene comune, evidenziando la difficoltà di conciliare diritti locali e necessità collettive.La petizione, con le sue quasi 1.400 firme raccolte, rappresenta un chiaro segnale di allarme, un grido di protesta di una comunità che si sente privata di un servizio essenziale. Non si tratta semplicemente di ripristinare una linea di autobus, ma di riaffermare il valore della pianificazione strategica, della responsabilità ambientale e della priorità del benessere collettivo rispetto a rivendicazioni minoritarie. Il caso della linea V1 – “La Verde” diventa, dunque, un banco di prova per la capacità delle istituzioni di ascoltare la voce dei cittadini e di perseguire politiche di mobilità urbana che siano veramente inclusive e sostenibili, guardando al futuro con consapevolezza e lungimiranza. Il ripristino del servizio è non solo auspicabile, ma imprescindibile per tutelare il diritto alla mobilità e per confermare l’impegno verso una città più vivibile e rispettosa dell’ambiente.
Sospesa la V1 – “La Verde”: petizione online contro la decisione
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