La tragica vicenda che ha visto la scomparsa di Maria Denisa Adas Paun, 30enne, si è conclusa con il fermo di un uomo di 32 anni, guardia giurata di nazionalità rumena, formalmente accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Le indagini, condotte dalla Procura di Prato, hanno svelato una spirale di ricatti, violenza e una pianificazione meticolosa volta a cancellare le tracce di un gesto efferato.L’uomo, durante un interrogatorio serrato, ha confessato il macabro iter che ha condotto alla morte di Denisa, ammettendo di essere l’individuo ripreso dalle telecamere di sorveglianza nel residence di Prato, teatro dell’orribile crimine. Il movente, apparentemente, risiede in un tentativo di estorsione, con la vittima che avrebbe minacciato di rivelare alla moglie dell’uomo un rapporto sessuale a pagamento, chiedendo in cambio la somma di 10.000 euro. Questa dinamica, secondo la ricostruzione fornita dall’indagato, si inserisce in un contesto di crescente pressione psicologica e timore di un crollo del suo equilibrio familiare.Il racconto dell’uomo è sconvolgente: dopo aver consumato un rapporto con la donna, ne ha asfissiato la vittima, per poi procedere con la decapitazione, un gesto che suggerisce una fredda e calcolata volontà di eliminare ogni prova e rendere più arduo il ritrovamento del corpo. La testa fu poi sigillata in un sacco per l’immondizia e introdotta in una valigia, insieme al resto del corpo, per essere trasportata nel luogo dove è stata successivamente ritrovata nella campagna di Montecatini Terme.La confidenza dell’uomo include l’ammissione di aver distrutto la testa decapitata e la valigia nera, bruciandole con benzina e legna nel giardino della sua abitazione a Monsummano Terme. I resti di questo macabro rituale sono stati sequestrati e sottoposti ad analisi per confermare le dichiarazioni del fermato e recuperare eventuali indizi utili alle indagini.La vicenda si complica con l’emersione di un altro soggetto, un italiano, non indagato, che risulta aver avuto contatti con la vittima nelle ore precedenti alla sua scomparsa. Le telefonate e gli scambi di messaggi, avvenuti tra le 22:09 e le 23:36 del 15 maggio, collocano questo individuo nel residence nello stesso periodo in cui si sarebbe consumato l’omicidio. L’identità e il ruolo di questo individuo sono al momento oggetto di ulteriori accertamenti, sollevando interrogativi sul suo possibile coinvolgimento nella vicenda o sulla sua conoscenza della dinamica.La Procura, nel disvelare i dettagli di questa complessa indagine, sottolinea l’importanza di ricostruire la rete di relazioni che circondava la vittima, al fine di fare luce su tutti gli aspetti di questa vicenda tragica e garantire la giustizia per Maria Denisa Adas Paun. L’indagine è in corso e si preannuncia ricca di implicazioni e colpi di scena.
Prato, fermato per omicidio: la tragica fine di Denisa
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