A Taranto, la tensione ha raggiunto un picco drammatico nel pomeriggio di oggi, via Giovan Giovine, dove due donne, in un gesto di estrema disperazione, si sono arrampicate sul tetto di un edificio conclamatamente pericoloso, minacciando azioni estreme. L’episodio, che ha immediatamente mobilitato le forze dell’ordine, i soccorsi del 118 e i Vigili del Fuoco, con l’immediato dispiegamento di un materasso gonfiabile a scopo precauzionale, è il tragico culmine di una situazione di grave degrado abitativo e di profonda crisi sociale.L’edificio, già provato da un crollo parziale del cornicione avvenuto il 19 aprile scorso, era stato dichiarato inagibile e oggetto di ordinanza di sgombero il 3 maggio. La commissaria straordinaria Giuliana Perrotta ha sottolineato che la procedura di sgombero è stata seguita scrupolosamente, prevedendo anche la comunicazione ai fornitori di servizi per la sospensione delle utenze, come da protocollo. L’interruzione dell’erogazione idrica, che ha acuito il disagio delle famiglie ancora presenti, ha rappresentato la scintilla che ha innescato questa drammatica escalation.La vicenda non è un mero problema strutturale, ma una profonda ferita che investe la dignità umana e la sicurezza di intere famiglie. Dietro questo gesto disperato si celano storie di fragilità, di difficoltà economiche, di mancanza di alternative abitative dignitose. La dichiarazione della commissaria Perrotta, che pone la sicurezza delle persone al centro dell’azione amministrativa, evidenzia la gravità della situazione e l’urgenza di trovare soluzioni concrete. L’appello alle donne sul tetto e al bene dei loro figli, alla loro salute, denota la profonda preoccupazione per il loro benessere e la volontà di offrire un sostegno concreto.Le proteste, iniziate già nella serata precedente, avevano preannunciato questa esplosione di rabbia e frustrazione. La mancanza improvvisa dell’acqua, elemento essenziale per la vita quotidiana, ha amplificato il senso di abbandono e precarietà.Il Comune di Taranto, consapevole della portata della crisi abitativa che affligge la città, ha annunciato l’avvio di un confronto con l’onorevole Dario Iaia, responsabile del CIS, per attivare un fondo dedicato di 40 milioni di euro. Questa iniziativa mira a fornire risposte immediate alle emergenze abitative e a progettare interventi strutturali per il miglioramento delle condizioni di vita delle fasce più vulnerabili della popolazione. La risoluzione di questa complessa problematica richiederà un impegno sinergico tra istituzioni, associazioni e cittadini, promuovendo la collaborazione e la responsabilità condivisa per garantire un futuro più sicuro e dignitoso per tutti. La vicenda solleva interrogativi profondi sulla gestione delle emergenze abitative, sulla necessità di rafforzare le politiche sociali e sulla priorità da attribuire alla tutela della dignità umana.
Donne sul tetto a Taranto: gesto estremo e crisi abitativa
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