L’approvazione di un ordine del giorno presentato dal consigliere regionale Luca Ferrazzi, a capo del gruppo Misto in sede consiliare, pone una questione di rilevanza istituzionale e potenziali implicazioni operative per la governance urbanistica di Milano.
Il provvedimento, approvato nel contesto dell’assestamento di bilancio regionale con il consenso del centrodestra e l’opposizione del centrosinistra, impegna formalmente la Giunta lombarda a considerare un intervento di natura sostitutiva nei confronti dell’amministrazione comunale di Milano in materia di pianificazione e sviluppo urbano.
La decisione nasce da una sequenza di recenti sviluppi legali che hanno sollevato interrogativi sulla capacità o sull’adeguatezza delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale in ambito urbanistico.
L’ordine del giorno, implicitamente, suggerisce una possibile gestione commissariale di Palazzo Marino in specifiche aree di competenza, un’opzione che si configura come misura straordinaria in situazioni di criticità o carenze nella gestione degli interessi pubblici.
Questo scenario apre a un dibattito più ampio riguardante i limiti dell’autonomia comunale e le prerogative della Regione Lombardia nel garantire la conformità degli strumenti di pianificazione con le normative superiori e gli obiettivi di interesse regionale.
La questione sollevata non è meramente tecnica, ma investe principi fondamentali del federalismo italiano, bilanciando l’autodeterminazione dei Comuni con la responsabilità della Regione di assicurare un’attuazione coerente delle politiche territoriali.
L’ordine del giorno, pertanto, non si limita a delegare un’indagine, ma a stimolare una riflessione sul ruolo della Regione come garante dell’efficacia dell’azione amministrativa locale.
L’intervento regionale, qualora concretizzato, potrebbe assumere diverse forme, dalla supervisione più stretta all’effettiva assunzione di poteri decisionali in specifiche aree, come ad esempio la gestione di progetti infrastrutturali di rilevanza strategica o la risoluzione di controversie complesse.
La decisione, al di là delle ripercussioni politiche immediate, introduce un elemento di incertezza nel panorama istituzionale milanese e lombardo, e potrebbe portare a una revisione dei rapporti tra la Regione e il Comune di Milano, con possibili ripercussioni sulla programmazione urbanistica e sulla governance del territorio metropolitano.
La sua attuazione concreta dipenderà dall’interpretazione che la Giunta Regionale darà all’ordine del giorno e dalla valutazione approfondita delle cause che hanno determinato la necessità di tale intervento.