Vent’anni di musica, legalità e comunità: un crocevia culturale che la Casa del Jazz ha saputo costruire e consolidare nel cuore di Roma, testimoniando come l’arte possa essere un potente strumento di riscatto e rigenerazione urbana. Le celebrazioni di questo importante anniversario, sancite dal messaggio di saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, illuminano non solo il percorso compiuto, ma anche la profonda valenza sociale e civile di un’istituzione unica nel suo genere.La genesi della Casa del Jazz si radica in un atto di giustizia, una restituzione concreta alla collettività di beni confiscati alla criminalità organizzata. Trasformare spazi un tempo compromessi da attività illecite in un vibrante centro musicale è un gesto simbolico di profonda importanza, che incarna l’impegno a riappropriarsi del territorio attraverso la promozione della legalità e dell’educazione alla cittadinanza. Lungi dall’essere solo un luogo dedicato alla musica jazz, la Casa del Jazz si è affermata come un vero e proprio laboratorio culturale, un punto di riferimento imprescindibile per artisti e appassionati provenienti da tutto il mondo.L’istituzione della Jazz Campus Orchestra rappresenta un pilastro fondamentale di questo progetto educativo e formativo. Questo programma, rivolto a giovani talenti dai 7 ai 14 anni, non si limita a trasmettere nozioni tecniche e competenze musicali, ma mira a coltivare la passione per l’arte, stimolare la creatività e promuovere valori di collaborazione, rispetto e inclusione. L’esperienza musicale, in questa cornice, diventa un veicolo per la crescita personale e l’acquisizione di consapevolezza critica.La stagione estiva “Summertime”, con la sua ricca programmazione di oltre quaranta concerti e tre eventi speciali all’Auditorium Parco della Musica, testimonia l’eccezionalità dell’offerta culturale della Casa del Jazz. La presenza di nomi di calibro internazionale come Herbie Hancock, John Scofield, Joe Lovano, Stanley Clarke, Meshell Ndegeocello, Dave Holland e Branford Marsalis, affiancata da talenti italiani come Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Stefano di Battista, Danilo Rea e Javier Girotto, proietta la Casa del Jazz in una dimensione globale, contribuendo a consolidarne la reputazione di eccellenza.L’inaugurazione, con la reunion dopo venticinque anni del quintetto “Shades of Chet”, omaggio al leggendario Chet Baker, è un evento di particolare significato, che evoca la storia e l’evoluzione del jazz, celebrando al contempo il legame indissolubile tra i musicisti e il pubblico. La musica, in questa occasione, si configura come un ponte tra passato e presente, tradizione e innovazione, un linguaggio universale capace di superare ogni barriera culturale e geografica. La Casa del Jazz, con la sua storia e la sua visione, si conferma come un esempio virtuoso di come l’arte possa contribuire a costruire una società più giusta, inclusiva e culturalmente ricca.
Casa del Jazz: 20 anni di musica, legalità e comunità a Roma.
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