Ancona, crocevia strategico per il commercio euro-mediterraneo: il porto si proietta verso il futuroIl porto di Ancona si sta affermando come un elemento cruciale nel panorama logistico europeo, fungendo da ponte essenziale tra le economie del Mediterraneo orientale e quelle occidentali. Questo ruolo strategico è stato presentato all’attenzione internazionale durante la Transport Logistic Fair di Monaco, attraverso un programma di potenziamento infrastrutturale e di sviluppo delle attività portuali promosso dall’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) del mare Adriatico centrale.L’importanza di Ancona risiede nella sua posizione geografica privilegiata, un punto di snodo naturale per il traffico tra la Turchia e la Spagna, e, di conseguenza, un accesso privilegiato all’Adriatico centrale per il mercato del Tirreno centro-settentrionale, in sinergia con il porto di Civitavecchia. Un’analisi dettagliata condotta da Srm rivela che il 44% del traffico marittimo proveniente dalla Turchia, lungo la rotta Igoumenitsa-Ancona, è destinato alla Spagna, sottolineando il ruolo di Ancona come hub per il commercio transfrontaliero.L’iniziativa “Waterbridging,” finanziata dal programma di cooperazione transnazionale Ipa Adrion 2021-2027, di cui l’Adsp è capofila, mira a consolidare questa posizione strategica, promuovendo Ancona come terminale chiave delle Autostrade del Mare della Macroregione Adriatico-Ionica. Il porto è riconosciuto a livello europeo, inserito nei corridoi Scandinavo-Mediterraneo e Baltico-Adriatico delle reti Ten-T, dimostrando il suo ruolo imprescindibile nell’economia continentale.Durante la fiera, il Presidente dell’Adsp, Vincenzo Garofalo, ha illustrato i progetti di sviluppo infrastrutturale, mentre Alessandro Panaro di Srm ha presentato un’analisi di mercato innovativa, combinando i dati del Rapporto 2024 sull’Economia Marittima con una ricerca su 300 aziende manifatturiere delle Marche e Abruzzo. L’analisi ha evidenziato che Ancona non solo gestisce rotte Deep Sea, che collegano il porto a Cina, India e Stati Uniti, ma è anche un punto di riferimento per le rotte Short Sea, vitali per il collegamento con i Balcani e il Mediterraneo orientale.I dati raccolti dimostrano un’elevata dipendenza dalle attività portuali di Ancona: il 50% delle aziende intervistate la utilizza per l’import di container, mentre il 25% la impiega per l’export, con percentuali analoghe per le attività Ro-Ro. Questo sottolinea l’importanza strategica del porto come collegamento essenziale tra i Balcani e il Mediterraneo orientale.Garofalo ha enfatizzato il ruolo del porto come motore per lo sviluppo economico del territorio, sottolineando l’impegno dell’Adsp verso la competitività, l’innovazione e la sostenibilità. Il piano di investimenti mira a trasformare Ancona in uno scalo moderno, partner nella crescita delle regioni del Centro Italia, e a generare nuove opportunità per il cluster marittimo, sfruttando il potenziale del collegamento tra l’Europa orientale e la penisola iberica.In vista del futuro, l’Adsp sta collaborando con Srm per identificare strategie di sviluppo che attraggano investimenti privati e consentano la realizzazione di un nuovo Piano Regolatore Portuale, aprendo la strada a un’evoluzione strutturale e funzionale che consolidi il ruolo di Ancona come punto nevralgico del commercio euro-mediterraneo. La visione è quella di creare un porto dinamico, capace di rispondere alle sfide globali e di promuovere la crescita sostenibile del territorio.