Narni Città Teatro, quest’anno, si configura come un crocevia di voci e prospettive, un palcoscenico dove la letteratura, l’impegno civile e la sperimentazione artistica si fondono in un’esperienza corale. L’evento, sostenuto dal Ministero della Cultura e promosso da LVF – Comune di Narni, culmina con l’incontro con Roberto Saviano, figura emblematica del nostro tempo, le cui opere hanno saputo illuminare zone d’ombra e sollevare interrogativi scomodi, portando a riflettere su temi cruciali per la nostra società. La sua presenza non è solo un appuntamento conclusivo, ma un sigillo su un percorso dedicato alla responsabilità intellettuale e alla necessità di testimonianza.Parallelamente, il festival si sviluppa attraverso iniziative che ne arricchiscono il tessuto, creando momenti di incontro inattesi e stimolando la riflessione. “The Companion”, del collettivo finlandese Wauhaus, si rivela un’installazione performativa unica nel suo genere: un dialogo intimo tra l’uomo e una simulazione canina robotica. Questa prima nazionale, ospitata nel mercato coperto, trascende la semplice performance, proponendo un’esplorazione del rapporto tra l’essere umano e la tecnologia, la solitudine, l’empatia e la natura della compagnia. L’esperienza, pensata per un singolo spettatore alla volta, enfatizza la vulnerabilità, l’unicità del momento e l’importanza dell’ascolto silenzioso.L’elemento di sorpresa è al cuore di “Pronto, Brecht?”, un’iniziativa curata da Davide Sacco con Gennaro Di Biase che si materializza in Piazza dei Priori, senza un orario predefinito, come un evento effimero. Più che un semplice gioco teatrale, si tratta di una provocazione poetica, un esperimento che invita a decostruire le certezze e a ripensare il ruolo dello spettatore. La sua partecipazione non è passiva, ma attiva: il pubblico è chiamato a diventare interlocutore, complice, destinatario diretto di un messaggio che trascende il tempo, ispirato al pensiero critico e alla poetica di Bertolt Brecht.Infine, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si configura come un progetto site-specific particolarmente ambizioso. Ambientato in un vero appartamento, l’opera, ideata da Ilaria Ceci con Claudia Grassi e Jacopo Riccardi e con la collaborazione di Caterina Dazzi, si dispiega in un arco di quarantotto ore di tempo reale. Questa scelta temporale non è casuale: mira a creare un’esperienza immersiva, a destabilizzare le convenzioni teatrali e a sondare le profondità dell’amore in tutte le sue sfaccettature, attraverso la performance di due attori che vivranno e condivideranno la loro esistenza per tutta la durata del progetto, offrendo al pubblico uno sguardo privilegiato su un microcosmo di emozioni e relazioni. L’opera si propone quindi come un’indagine intima e radicale sull’amore, la comunicazione e la fragilità umana.
Narni Città Teatro: Saviano e esperienze immersive tra arte e impegno.
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