Il borgo di Bisegna, incastonato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a oltre mille duecento metri di altitudine, si appresta a vivere un ballottaggio inedito e denso di implicazioni. La comunità, ridotta a poco più di duecento anime al 31 gennaio, si ritroverà domenica 8 e lunedì 9 giugno a scegliere tra Maurizio Conte e Donato Buccini, candidati separati da un’incredibile parità di voti nella prima tornata elettorale: un’inversione di tendenza che rivela una profonda spaccatura nel tessuto sociale e politico del paese.La peculiarità di questa elezione trascende la mera scelta del sindaco. Il contesto demografico, con un numero di candidati consiglieri (250 in totale, distribuiti su 25 liste) di gran lunga superiore alla popolazione residente, evidenzia un fenomeno anomalo, quasi surreale. Un’apparente contraddizione accentuata dalla presenza di un consistente numero di candidati provenienti da altre regioni, prevalentemente agenti di polizia penitenziaria, che hanno potuto usufruire di un mese di aspettativa retribuita per dedicarsi alla campagna elettorale.Questa situazione ha sollevato interrogativi e critiche, in particolare da parte dell’ex deputato Gianni Melilla, che ha più volte denunciato l’assurdità di una legislazione permissiva che consente a candidati esterni di partecipare a elezioni comunali in località di piccole dimensioni, senza la necessità di presentare firme di sostegno. L’iniziativa legislativa proposta da Melilla per abolire questo privilegio, purtroppo, non ha mai trovato accoglimento, alimentando una critica diffusa sulla mancanza di sensibilità politica verso le peculiarità dei territori marginali.La questione non è solo formale; essa tocca direttamente la rappresentatività e la legittimità del processo democratico. L’afflusso di candidati esterni, spesso privi di radicamento nel territorio, rischia di compromettere la capacità del Comune di rispondere alle reali esigenze della comunità, distogliendo l’attenzione da problemi concreti come la gestione dei servizi essenziali, l’accesso alle infrastrutture e la tutela del patrimonio ambientale e culturale. I due candidati, Maurizio Conte e Donato Buccini, si presentano come espressione delle diverse anime del borgo. Conte, sostenuto da liste civiche che ne riconoscono la profonda conoscenza del territorio e il legame con la comunità, punta a consolidare la fiducia dei residenti e a proseguire il percorso intrapreso. Buccini, dal canto suo, promette un cambiamento radicale, denunciando le ingiustizie del passato e auspicando una gestione più efficiente e trasparente della macchina comunale.Il ballottaggio rappresenta, dunque, un momento cruciale per il futuro di Bisegna. Al di là della scelta personale, si tratta di decidere che tipo di comunità si vuole costruire: un borgo ancorato alle proprie radici, capace di valorizzare il proprio patrimonio e di affrontare le sfide del futuro, oppure un luogo aperto a influenze esterne, ma rischia di perdere la propria identità. La partecipazione al voto, in questo contesto, assume un significato ancora più profondo, come atto di responsabilità civica e di amore per il proprio paese. La sfida è quella di reinventare il futuro di Bisegna, guardando avanti senza dimenticare il passato, in un equilibrio delicato tra tradizione e innovazione, tra identità locale e apertura al mondo.
Ballottaggio a Bisegna: un voto tra identità e cambiamento
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