domenica, 8 Giugno 2025
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Oro nascosto nei dreadlock: un furto da 150.000 euro

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Un’abile e metodica sottrazione si è consumata nell’ombra di una fonderia metallurgica, un inganno che ha sfidato i sistemi di sicurezza per un anno intero. L’artefice di questo furto silenzioso, un operaio dipendente dell’azienda, ha sfruttato la sua posizione e una sorprendente strategia per sottrarre gradualmente oro, non in colpi eclatanti, ma in porzioni minime, quasi impercettibili.La sua tecnica era tanto audace quanto ingegnosa: la refrazione del metallo prezioso, in forma di frammenti e lamine, veniva abilmente nascosta all’interno di una folta chioma, ornata da lunghe trecce dreadlock. Questa insolita “cassetta di sicurezza” eludeva con facilità i controlli di sicurezza standard, i metal detector, che, pur funzionali per rilevare oggetti metallici, non venivano focalizzati sulla regione della testa. Un dettaglio cruciale che ha permesso all’uomo di operare impunemente per un periodo considerevole.Il valore complessivo dell’oro sottratto, accumulato nel corso di dodici mesi, si aggira attorno ai due chilogrammi. La sua destinazione? I compro oro, dove i frammenti di metallo prezioso venivano convertiti in contanti, per un ricavato totale stimato in 150.000 euro. Una somma significativa, frutto di un piano studiato nei minimi dettagli e realizzato con una combinazione di conoscenza interna, astuzia e una rischiosa imprudenza.L’episodio solleva interrogativi non solo sulla vulnerabilità dei sistemi di sicurezza aziendali, ma anche sulla necessità di protocolli di controllo più sofisticati e mirati, capaci di anticipare strategie di elusione così inusuali. Al di là dell’aspetto penalmente rilevante, il caso offre un interessante spunto di riflessione sull’ingegno umano e sulla capacità di trovare soluzioni creative, seppur al limite della legalità, per raggiungere un obiettivo. L’evento ha inoltre messo in luce come la familiarità con l’ambiente lavorativo, combinata con un’attenta osservazione delle routine di sicurezza, possa essere sfruttata per commettere reati di considerevole entità, richiedendo una revisione continua delle misure di prevenzione e una maggiore attenzione alla formazione del personale addetto alla vigilanza.

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