Il Castello Normanno-Svevo di Mesagne si appresta ad accogliere un evento culturale di notevole importanza, inaugurando il 27 giugno una mostra che intende ripercorrere un capitolo cruciale della storia dell’arte europea: l’Impressionismo. Intitolata “Negli anni dell’Impressionismo. Da Monet a Boldini: artisti in cerca di libertà”, la rassegna, curata dalla storica dell’arte Isabella Valente, docente presso l’Università Federico II di Napoli, offre un’occasione unica per immergersi nel fermento creativo che ha segnato la seconda metà del XIX secolo.La scelta di Mesagne come sede non è casuale. La Micexperience Rete di Imprese, in collaborazione con la Regione Puglia e il Comune locale, ha già dimostrato con l’edizione del 2024, legata al G7, la capacità di coniugare arte, territorio e promozione culturale. Quest’anno, l’attenzione si concentra sull’Impressionismo, movimento che, con la sua rivoluzione tecnica e concettuale, ha infranto le convenzioni accademiche e aperto la strada all’arte moderna.Un elemento centrale della mostra sarà rappresentato da un dipinto appartenente alla celebre serie “Ninfee” di Claude Monet. Questo ciclo pittorico, comprendente circa duecento cinquanta opere, testimonia l’ossessiva dedizione dell’artista al soggetto e la sua straordinaria abilità nel cogliere l’essenza mutevole della natura. Le ninfee, più che semplici rappresentazioni botaniche, diventano specchi di luce, riflessi cromatici, un’indagine sulla percezione e sulla fugacità del tempo.Monet, attraverso la sua tecnica innovativa, rompe con la prospettiva tradizionale e privilegia l’impressione visiva, la resa delle vibrazioni luminose sull’acqua, la dissoluzione delle forme. La sua ricerca non si limita alla mera riproduzione della realtà, ma mira a catturare l’esperienza sensoriale, l’emozione suscitata dalla contemplazione del paesaggio. Questo approccio, apparentemente semplice, costituisce una vera e propria rivoluzione estetica che avrà un impatto profondo sullo sviluppo dell’arte successiva.La mostra non si limita a celebrare la figura di Monet, ma si propone di contestualizzare la sua opera all’interno del più ampio panorama dell’Impressionismo, esplorando le affinità e le differenze con altri artisti come Giovanni Boldini, offrendo al pubblico una visione più completa e articolata di questo periodo storico e artistico di straordinaria importanza. L’evento si configura dunque come un’opportunità imperdibile per approfondire la conoscenza di un movimento che ha cambiato per sempre il modo di concepire l’arte e il suo rapporto con il mondo.
Mesagne e l’Impressionismo: Monet e Boldini al Castello Normanno
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