Il recente parere dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) solleva interrogativi urgenti e inediti circa la gestione partecipata del Comune di Palermo in Rap (raccolta rifiuti) e Amat (trasporto pubblico locale), ponendo l’accento su una profonda frattura tra l’obbligo di garantire un servizio pubblico efficiente e la realtà sperimentata dai cittadini. Il documento, diramato e trasmesso al sindaco, agli assessori, dirigenti e ai vertici delle società coinvolte, preludendo ad una riunione convocata per il 9 giugno, evidenzia come l’affidamento in essere non sia giustificato da un’adeguata performance e sollevi serie preoccupazioni in termini di concorrenza.L’AGCM non si limita a constatare una diffusa insoddisfazione cittadina, ampiamente riscontrabile in cronaca e testimoniata da episodi ricorrenti di emergenza rifiuti e carenza di risorse operative. Il parere quantifica l’inefficienza attraverso dati oggettivi, desunti anche dal rapporto sui rifiuti urbani ISPRA 2024. Palermo, tra i comuni italiani con popolazione superiore a 200.000 abitanti, si distingue per una produzione pro capite di rifiuti tra le più elevate (567 kg/abitante/anno) e per una raccolta differenziata che, con il suo 16,9%, si colloca in ultima posizione nazionale, nonostante un lieve incremento rispetto al 2022. Questa performance insufficiente non solo viola i principi di economia circolare e sostenibilità ambientale, ma riflette una gestione complessiva che necessita di una revisione radicale.Parallelamente, la situazione del trasporto pubblico locale, affidato ad Amat per un periodo di trent’anni, appare altrettanto critica. L’AGCM sottolinea l’assenza di indicatori di qualità percepita e offerta, così come la mancata verifica del raggiungimento degli obiettivi contrattuali e la completa assenza di valutazioni sul gradimento da parte dell’utenza. La mancanza di un nuovo contratto di servizio, dovuto entro il 31 dicembre 2024, aggrava ulteriormente il quadro, suggerendo una gestione negligente e una mancanza di visione strategica.I dati emergenti da fonti pubbliche, come il rapporto “Ecosistema Urbano” di Legambiente e il “Report on the quality of life in European cities” della Commissione Europea, confermano questa percezione negativa. Palermo si posiziona tra le ultime città italiane per offerta di trasporto pubblico locale e, addirittura, in ultima posizione tra tutte le città europee per grado di soddisfazione degli utenti.Il cuore del parere dell’AGCM risiede nella richiesta di motivazioni concrete e documentate, che giustifichino il mantenimento dell’affidamento a Rap e Amat, alla luce dei risultati ampiamente insoddisfacenti. L’Autorità evidenzia come il Comune non abbia fornito elementi sufficienti a supportare una scelta di tale portata, sollevando dubbi sulla legittimità dell’attuale modello gestionale e sulla sua conformità ai principi di concorrenza e di buon andamento dell’amministrazione pubblica. L’AGCM invita, quindi, ad agire tempestivamente e con decisione, affinché il Comune adotti misure correttive immediate e durature, con l’obiettivo di ripristinare un servizio pubblico efficiente, trasparente e realmente al servizio dei cittadini di Palermo. Il mancato rispetto di tale obbligo comporterà l’avvio di procedimenti legali, con potenziali conseguenze economiche e di immagine per l’amministrazione comunale.
Palermo: AGCM sul mirino per Rap e Amat, servizi a rischio.
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