Dopo un periodo di stallo che ha alimentato preoccupazioni e incertezze, una svolta significativa segna il futuro del Lago Trasimeno: l’accordo formale tra la Regione Umbria e la Regione Toscana per l’immissione di volumi d’acqua dalla diga di Montedoglio rappresenta una risposta concreta a una crisi idrica pluriennale. Questo risultato, lungamente auspicato, testimonia la continuità di un’azione politica trasversale, avviata dalla precedente amministrazione regionale e diligentemente perseguita dall’attuale, con un contributo determinante del Governo nazionale.L’intervento del Governo Meloni, tramite l’assegnazione di risorse finanziarie e la nomina del Commissario Straordinario Nicola Dell’Acqua, si è rivelato cruciale. La figura del Commissario, in particolare, ha agito da collante tra le diverse amministrazioni coinvolte, superando le resistenze burocratiche e gestendo un processo complesso con determinazione e competenza. La sua capacità di coordinamento ha permesso di sbloccare una situazione altrimenti compromessa, gettando le basi per un’azione sinergica tra enti locali e istituzioni regionali.Alessandro Moio, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, sottolinea come questo accordo non sia solo un atto formale, ma il preludio a interventi concreti. L’attivazione della derivazione idrica da Montedoglio è il primo passo per mitigare gli effetti della siccità che da anni affliggono l’ecosistema lacustre. Tuttavia, Moio evidenzia con chiarezza che la soluzione di questa emergenza ambientale non può esaurirsi con l’immissione di acqua. È imperativo che si proceda con i dragaggi promessi dall’Unione dei Comuni, interventi cruciali per rimuovere i sedimenti accumulati e ripristinare la profondità del lago, favorendo la ripresa della fauna e della flora.L’accordo rappresenta un’opportunità per il Trasimeno di voltare pagina, di riconquistare la sua vitalità e di preservare il suo valore ambientale, paesaggistico ed economico. Si tratta di un segnale di speranza per le comunità locali, che dipendono dal lago per la loro sussistenza e che hanno visto con angoscia la sua progressiva degradazione. Il futuro del Trasimeno è strettamente legato alla capacità di tutte le parti coinvolte di onorare gli impegni assunti, di collaborare attivamente e di investire in soluzioni sostenibili, garantendo la resilienza dell’ecosistema e la prosperità delle generazioni future. La sfida ora è trasformare questo accordo in un’azione continuativa e incisiva, per restituire al Trasimeno il suo ruolo di cuore verde dell’Umbria e della Toscana.
Trasimeno: Svolta nell’accordo tra Umbria e Toscana per la crisi idrica.
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