SalinaDocFest: Un’Indagine sulla Trasformazione del Linguaggio e della ResponsabilitàL’edizione numero diciannove del SalinaDocFest, il prestigioso festival del documentario narrativo ideato e diretto da Giovanna Taviani, ha inaugurato la sua stagione con un evento di apertura significativo a Messina, presso il Multisala Apollo. La serata si è posta come un’occasione di riflessione profonda e urgente: “Nuove Parole / Nuove Immagini”, un’indagine cruciale su come i linguaggi, in tutte le loro forme – visive, politiche, comunicative – stiano rimodellando il nostro modo di percepire e raccontare il mondo, e di conseguenza, di esistervi.Al centro della cerimonia, presieduta dalla giornalista Maria Lombardo, è stato conferito il Premio SDF – Fondazione Messina per la Cultura 2025 a Elio Germano, interprete di straordinaria intensità nel panorama cinematografico italiano. Il premio riconosce la sua magistrale interpretazione nei panni di Enrico Berlinguer nel film di Andrea Segre, un ruolo che gli è valso anche il David di Donatello 2025.L’evento ha immediatamente evoluto in un incontro pubblico stimolante, focalizzato sul concetto di responsabilità morale nel linguaggio, un tema cardine per questa edizione del festival. Giovanna Taviani, Elio Germano e Marcello Sorgi, autore del saggio “San Berlinguer”, hanno tessuto un dialogo intenso e lucido, capace di trasformare la memoria storica in un potente strumento di pensiero critico e di analisi contemporanea.Taviani, aprendo l’incontro, ha offerto una lettura illuminante della figura di Berlinguer, sottolineando la sua aderenza a un linguaggio rigoroso e trasparente, inteso come atto morale fondamentale. Da qui, l’attenzione si è spostata sul lavoro attoriale di Germano, volto a restituire non solo l’aspetto fisico, ma anche il tono e la voce di Berlinguer, come incarnazione interiore piuttosto che semplice imitazione.Germano ha condiviso il frutto di un lungo e meticoloso processo di preparazione, basato su un’ampia ricerca di materiali d’archivio: registrazioni, interviste, filmati d’epoca, persino momenti familiari. Ha evidenziato come Berlinguer, pur parlando poco, utilizzasse i silenzi in modo significativo, componendo il suo pensiero in relazione agli altri senza alterare la sua voce, che manteneva la stessa cadenza sia in un comizio che in un contesto più intimo. Un uomo, ha aggiunto, sempre alla ricerca di comprensione.Marcello Sorgi ha poi arricchito il dibattito con un’analisi complessa del linguaggio berlingueriano, capace di dialogare con generazioni diverse. Germano ha ampliato la riflessione, denunciando una “operazione scientifica di dissoluzione della nostra cultura collettiva”, alimentata dall’individualismo, dalla competizione e dalla logica del profitto. Ha fatto riferimento al Piano Marshall e ai modelli narrativi importati, che hanno progressivamente sostituito la complessità culturale italiana con semplificazioni manichee, promuovendo un’ideologia edonistica che ha eroso i valori della comunità e distorto il significato stesso della parola.La riflessione si è conclusa con una provocazione lanciata da Taviani: quali parole, pur mantenendo la stessa forma, hanno subito una metamorfosi radicale di significato? Germano ha citato “comunista”, un termine un tempo sinonimo di comunità e giustizia sociale, oggi carico di connotazioni negative; “compromesso”, che nella democrazia rappresentava la sintesi, oggi associato al sospetto; e “libertà”, un valore fondante, troppo spesso invocato per giustificare discriminazioni.Alla serata era presente anche Lidia Ravera.Il SalinaDocFest riprenderà il suo corso dal 15 al 20 luglio sull’isola di Salina, offrendo un ricco programma di incontri con autori, cineasti e pensatori, proiezioni in anteprima e la presenza di ospiti di spicco come Oliver Stone. Un invito a riscoprire un’idea di linguaggio, di società e di futuro ancora possibile.
SalinaDocFest: Parole e Immagini, Riflessioni sulla Responsabilità
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