La crescente tensione tra l’Iran e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ente delle Nazioni Unite, si fa sempre più palpabile, con implicazioni potenzialmente destabilizzanti per la non proliferazione nucleare a livello globale. In vista della riunione cruciale del Consiglio dei Governatori, che prenderà avvio a Vienna lunedì prossimo, Teheran ha espresso un chiaro monito: una risoluzione percepita come ostile o pregiudizievole nei suoi confronti comporterebbe una drastica riduzione, o addirittura la sospensione, della sua attuale cooperazione con l’AIEA.Questa minaccia, comunicata ufficialmente dal portavoce dell’Organizzazione per l’Energia Atomica dell’Iran, Behrouz Kamalvandi, in risposta alle incalzanti domande della televisione di stato, riflette una crescente frustrazione e un senso di ingiustizia all’interno del governo iraniano. Le preoccupazioni riguardano, in particolare, la crescente pressione esercitata dall’AIEA per chiarimenti e accesso a siti nucleari, interpretate da Teheran come un tentativo di minare la sua sovranità e le sue prerogative.Il contesto di questa escalation è complesso e radicato in anni di negoziati, sanzioni e sospetti reciproci. L’accordo nucleare del 2015 (JCPOA), che limitava il programma nucleare iraniano in cambio di alleggerimenti delle sanzioni, è stato progressivamente eroso dall’amministrazione Trump e dalla conseguente ritirata degli Stati Uniti. L’Iran, in risposta, ha gradualmente ridotto i suoi impegni, intensificando le attività nucleari in alcuni settori e diminuendo la trasparenza nei confronti dell’AIEA.La richiesta di accesso a determinati siti, avanzata dall’AIEA, si inserisce in un’indagine volta a chiarire la presenza di particelle di uranio non dichiarate in passato. Teheran accusa l’agenzia di cedere alle pressioni di Paesi occidentali, in particolare Israele, che vede con sospetto il programma nucleare iraniano e ne chiede il contenimento a tutti i costi. La cooperazione con l’AIEA è fondamentale per garantire la credibilità del programma nucleare iraniano e per scongiurare l’applicazione di ulteriori sanzioni. Una rottura di questo rapporto, oltre ad aggravare la situazione economica già precaria del Paese, solleverebbe seri dubbi sulla reale natura delle attività nucleari iraniane, alimentando la possibilità di una corsa agli armamenti nella regione del Medio Oriente, con conseguenze imprevedibili per la sicurezza internazionale. La situazione richiede un approccio diplomatico urgente e costruttivo, volto a ristabilire la fiducia reciproca e a riprendere il dialogo costruttivo tra l’Iran e l’AIEA, nel rispetto delle norme internazionali e del diritto alla sovranità nazionale. Il rischio di una crisi più ampia è reale e la comunità internazionale deve agire con prontezza e responsabilità.