sabato 26 Luglio 2025
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Notte di paura a Milano: droga, farmaci e arresto nel college

Nel cuore della notte, una chiamata urgente giunse alla Volante del Commissariato Greco Turro a Milano.

Una giovane donna, impiegata presso un prestigioso college di via Frisia, era apparsa in stato di agitazione, segnalando rumori sospetti provenienti da una delle aule.

La sua testimonianza, carica di apprensione, faceva riferimento alla presenza di un uomo all’interno della stanza di una studentessa.
L’intervento della polizia si rivelò subito inaspettato.
All’interno della stanza, abitata da una studentessa francese di ventitré anni, gli agenti trovarono il suo fidanzato, anch’egli ventitreenne e residente a Como, in possesso di una quantità allarmante di sostanze illecite e denaro contante.
La scena era inquietante: su un tavolo erano disposti sei biberon contenenti un liquido di colore viola, due dei quali sigillati in buste sottovuoto, dettaglio che suggerisce una preparazione accurata e un tentativo di conservazione.
Accanto, sette flaconi di Makatussin, uno sciroppo contenente codeina, un oppiaceo dalla potenziale capacità di indurre dipendenza, testimoniavano un utilizzo, o una preparazione, ben più complessa della semplice assunzione medica.
La presenza di due scatole contenenti un totale di 110 pasticche di OxyContin, un potente antidolorifico con elevato rischio di abuso, e un contenitore con dieci grammi di marijuana completava il quadro di un contesto illegale.
A coronare la scoperta, 4800 euro in contanti, ulteriore indizio a sostegno di un’attività illecita.
Il giovane, di fronte alle prove schiaccianti, ha confessato la proprietà di tutte le sostanze ritrovate e dell’ingente somma di denaro.

L’arresto è stato inevitabile: l’uomo è accusato di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, un reato che comporta pene severe.
L’episodio solleva interrogativi significativi sulla diffusione di farmaci soggetti a prescrizione medica, spesso utilizzati impropriamente per scopi ricreativi o per procurarsi effetti euforizzanti.
La combinazione di oppiacei, antidolorifici potenti e marijuana, unita alla presenza di denaro contante, suggerisce un sistema di distribuzione organizzato, che merita un’indagine approfondita per individuare eventuali complici e comprendere l’estensione della rete criminale.
La vicenda, purtroppo, riflette una tendenza preoccupante: l’abuso di farmaci, soprattutto tra i giovani, rappresenta una sfida crescente per le forze dell’ordine e per la sanità pubblica.
La collaborazione tra istituzioni, scuole e famiglie si rivela cruciale per prevenire l’uso improprio di sostanze e per offrire supporto a coloro che ne sono vittime.

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