Il congedo di Giovanni Signer dalla Prefettura di Siracusa, dopo un decennio intensivo, proietta una fotografia complessa di un territorio in bilico tra opportunità industriali, fragilità ambientali e necessità di un approccio proattivo alla sicurezza e al turismo.
Il suo mandato, seppur breve, ha messo a fuoco questioni cruciali che stratificano la realtà aretusea, richiedendo interventi strutturali e una visione d’insieme che vada oltre la gestione dell’emergenza.
La presenza del polo petrolchimico di Priolo, fulcro di un’economia in evoluzione, si accompagna a una responsabilità ambientale ineludibile.
L’incendio dell’impianto di smaltimento rifiuti Ecomac del 5 luglio scorso non è stato soltanto un evento isolato, ma un campanello d’allarme che ha evidenziato lacune nella sorveglianza e nella prevenzione dei rischi.
L’insistenza di Signer sulla necessità di un monitoraggio continuo, integrato da sistemi di videosorveglianza collegati a una centrale operativa, riflette una consapevolezza della necessità di passare da una reazione tardiva a una gestione proattiva.
Questo implica non solo investimenti tecnologici, ma anche una revisione dei protocolli di sicurezza e una maggiore collaborazione tra le istituzioni, le imprese e la comunità locale.
Il tema della sicurezza, peraltro, si estende ben oltre la prevenzione incendi.
L’avvio del progetto di lettura delle targhe, con il contributo economico del Comune di Siracusa, rappresenta un passo significativo verso la creazione di un sistema di controllo del territorio più efficace.
Questa tecnologia, pur sollevando questioni relative alla privacy che necessitano di un’attenta ponderazione, può contribuire a contrastare il fenomeno del furto d’auto, a tracciare veicoli sospetti e a rafforzare la deterrenza nei confronti di attività illegali.
Parallelamente, la gestione del patrimonio storico-culturale e del turismo, motori fondamentali dell’economia siracusana, richiede un approccio equilibrato che concili la valorizzazione del patrimonio con la tutela dell’ambiente e il rispetto delle normative.
Il dialogo con le associazioni di categoria per la disciplina delle attività commerciali nel centro storico e l’attenzione alle problematiche legate ai servizi turistici, come le “calesse” di Ortigia e le imbarcazioni per il giro della costa, spesso gestite in condizioni di abusivismo, testimoniano la volontà di un’amministrazione attenta alle esigenze dei residenti e dei visitatori.
L’eredità di Giovanni Signer, quindi, non si esaurisce nella semplice elencazione dei problemi affrontati, ma si proietta verso la necessità di un cambiamento di paradigma nella gestione del territorio.
La sua partenza lascia spazio all’arrivo di Chiara Armenia, Prefetto proveniente da Caltanissetta, che si troverà a raccogliere una pesante eredità e a proseguire il percorso di trasformazione avviato, con l’obiettivo di garantire un futuro sostenibile per Siracusa e per la sua comunità.
Il trasferimento di Signer, unitamente all’insediamento di Armenia, segnala una fase di transizione che richiede un impegno rinnovato da parte di tutte le componenti sociali e istituzionali, al fine di rispondere alle sfide del presente e di costruire un futuro di prosperità e sicurezza per Siracusa.