lunedì 28 Luglio 2025
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Neonata abbandonata a Striano: indagine e tutela del minore

Il ritrovamento di una neonata di quattro mesi a Striano, in provincia di Napoli, pone l’accento su una drammatica vicenda che intreccia problematiche sociali, fragilità familiare e la necessità urgente di tutela per i minori.

La bambina, precedentemente ricoverata all’ospedale di Salerno in seguito alla positività alla cocaina riscontrata nelle analisi, era stata sottratta all’attenzione ospedaliera mercoledì mattina.
L’evento ha innescato un’immediata e complessa operazione di ricerca condotta dai Carabinieri della Compagnia di Salerno, coadiuvati da personale militare locale, che ha portato all’individuazione della bambina e dei genitori, una coppia di origine marocchina priva di residenza fissa.

La dinamica dei fatti rivela un tentativo di fuga ben orchestrato.

La coppia, inizialmente rintracciata in una struttura alberghiera della zona, aveva già provveduto ad abbandonare la stanza, tentando di dileguarsi a piedi.

L’allerta aveva anche previsto l’intervento dei Vigili del Fuoco, a testimonianza della delicatezza e dell’incertezza della situazione.

L’intercettazione in strada, operata dai Carabinieri, ha posto fine al tentativo di evasione, segnando l’inizio di un percorso a tutela del minore.
La bambina è stata immediatamente affidata ai Servizi Sociali, garantendole un ambiente sicuro e protetto.
Nonostante le apparenti buone condizioni di salute, la neonata sarà sottoposta a una serie di accertamenti medici più approfonditi, finalizzati a valutare eventuali conseguenze derivanti dall’esposizione a sostanze stupefacenti.
Questa procedura si configura come un atto doveroso per garantire la piena salute e il benessere del bambino.
I genitori, invece, sono stati condotti presso la caserma dei Carabinieri a Salerno, dove la loro posizione giuridica è ora oggetto di un’indagine approfondita.
Le accuse che potrebbero essere contestate vanno dalla sottrazione di minore all’esposizione del bambino a rischi per la salute, potenzialmente configurandosi anche come reati più gravi legati al traffico o spaccio di stupefacenti, se verranno riscontrati elementi in tal senso.
Il caso solleva interrogativi cruciali riguardanti le dinamiche familiari, le difficoltà socio-economiche che possono spingere individui a scelte drastiche e l’efficacia dei sistemi di supporto per le famiglie vulnerabili.

La vicenda evidenzia la necessità di rafforzare la collaborazione tra istituzioni sanitarie, forze dell’ordine e servizi sociali, al fine di prevenire situazioni di rischio e garantire la protezione dei minori, assicurando loro un futuro dignitoso e sano.
L’episodio rappresenta, in definitiva, un campanello d’allarme che richiede un’analisi critica delle politiche sociali e un impegno concreto per la tutela dei diritti fondamentali di ogni bambino.

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