L’estate del 2027 si preannuncia un capitolo singolare nella vita di Neri Marcorè, un intermezzo inatteso tra impegni professionali e passioni consolidate.
L’attore, intervistato al Giffoni Film Festival, ha rivelato l’intenzione di dedicare un anno intero a un’attività che lo appassiona profondamente: il tennis.
Questa decisione, apparentemente semplice, si colloca in un contesto più ampio, quello del sessantesimo compleanno.
Un traguardo significativo, meritevole di celebrazione, che Marcorè desidera onorare non con un evento formale, ma con un gesto personale e significativo.
L’anno sabbatico, più che una pausa, si configura come una forma di ringraziamento verso se stesso, un momento per riscoprire il piacere delle cose semplici e riconciliarsi con un ritmo di vita meno frenetico.
L’annuncio, però, è condizionato.
Marcorè sottolinea con chiarezza che questa pausa professionale sarà possibile solo se avrà la fortuna di imbattersi in una storia cinematografica che lo entusiasmi, una narrazione che lo colpisca nel profondo e che senta di dover portare sullo schermo.
La sua arte, infatti, è profondamente legata alla passione e alla convinzione, e non accetterà compromessi.
L’idea di un anno dedicato al tennis evoca immagini di serenità e libertà, un ritorno alle origini, a un’attività che ha sempre rappresentato per lui un momento di svago e di rigenerazione.
Ma dietro questa apparente leggerezza si cela anche un velato riferimento alla sua salute, un riconoscimento implicito delle sfide che la vita gli pone davanti.
L’affermazione “se ci arrivo vivo” è un monito, una riflessione sulla fragilità dell’esistenza e sulla necessità di cogliere ogni opportunità con gratitudine.
Questo anno sabbatico, dunque, non è solo un desiderio, ma una dichiarazione d’intenti, una promessa a se stesso e al suo pubblico.
È la ricerca di un equilibrio tra l’arte e la vita, tra gli impegni professionali e le passioni personali, tra la responsabilità verso il proprio lavoro e il diritto di prendersi cura di sé.
Un anno per ricaricare le energie, per riflettere sul percorso compiuto e per ritrovare la scintilla creativa che lo guida da sempre.
Un anno per celebrare un traguardo importante, non con la superficialità del lusso e della fama, ma con l’autenticità del cuore.