lunedì 28 Luglio 2025
20.4 C
Rome

Allarme virus del Nilo: Lazio sotto pressione, 28 positivi.

L’ombra del virus del Nilo occidentale si allunga sul Lazio, con un’allarmante escalation di casi che segnala una potenziale espansione del fenomeno.
La recente identificazione di due infezioni nella provincia di Roma, specificamente nel litorale meridionale tra Anzio e Nettuno, rappresenta un campanello d’allarme per la capitale e per l’intera regione.
Questi due nuovi casi si inseriscono in un quadro più ampio di sette nuove infezioni accertate in tutto il Lazio, portando il numero complessivo di positivi, secondo i dati dell’Istituto Spallanzani, a un preoccupante totale di ventotto.

La distribuzione geografica dei casi evidenzia una concentrazione significativa nella provincia di Latina, dove si registrano ben ventisei infezioni.

Questo dato assume particolare rilevanza alla luce del decesso di una donna avvenuto presso l’ospedale di Fondi, un tragico evento che sottolinea la gravità potenziale della malattia.

Il virus del Nilo occidentale, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti al genere *Culex*, è un flavivirus che presenta un duplice percorso clinico.
La maggior parte delle infezioni (circa l’80%) sono asintomatiche o si manifestano con sintomi lievi, simili all’influenza, come febbre, mal di testa e dolori muscolari.
Tuttavia, in una percentuale minore di casi, il virus può colpire il sistema nervoso centrale, causando una forma più grave, la neuro-meningite o la sindrome neurologica.
I due casi con sindrome neurologica accertati tra i nuovi contagi evidenziano proprio questa potenziale pericolosità.
La situazione attuale richiede un’analisi approfondita dei fattori che favoriscono la diffusione del virus.
Questi includono le condizioni climatiche, che influenzano lo sviluppo e la riproduzione delle zanzare vettrici, la presenza di serbatoi virali (principalmente uccelli) e le condizioni igienico-sanitarie che possono favorire la proliferazione delle larve di zanzara.

Le autorità sanitarie sono chiamate ad intensificare le attività di sorveglianza epidemiologica, il monitoraggio della popolazione di zanzare e la promozione di misure di prevenzione individuali e collettive.
Queste ultime includono la rimozione di ristagni d’acqua (luoghi di riproduzione delle zanzare), l’utilizzo di repellenti, la protezione con abbigliamento adeguato e, potenzialmente, interventi di controllo delle zanzare a livello locale.
L’evento rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza della preparazione e della resilienza di fronte a minacce sanitarie emergenti, in un contesto globale caratterizzato da cambiamenti climatici e aumento dei viaggi internazionali.

La collaborazione tra istituzioni sanitarie, enti locali e cittadini è cruciale per contenere la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -