lunedì 28 Luglio 2025
20.4 C
Rome

Taranto, svolta ambientale: fabbrica Ilva verso la decarbonizzazione.

L’assemblea di fabbrica, culminata in un confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali (Fim, Fiom, Uil) e le istituzioni locali (Provincia di Taranto, Comuni di Taranto e Statte), ha delineato un percorso cruciale per il futuro dello stabilimento ex Ilva di Taranto.
L’indirizzo emerso, espresso con forza dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sottolinea l’imperativo di preservare e sviluppare l’eccellenza produttiva locale, coniugandola con un’ambiziosa strategia di decarbonizzazione industriale.

Si tratta di un momento storico: la possibilità concreta di trasformare radicalmente la fabbrica, riducendo drasticamente – si parla di una diminuzione del 95% – le emissioni nocive grazie all’implementazione di tecnologie innovative come i forni a riduzione diretta.
Questo avanzamento tecnologico rappresenta un’opportunità irrinunciabile per liberare la comunità tarantina da decenni di problematiche sanitarie e ambientali, legate all’eredità di un ciclo produttivo ritenuto, in passato, intrinsecamente pericoloso.

La richiesta delle organizzazioni sindacali, e l’eco che trova nelle istituzioni, è chiara: non recedere da questo percorso di innovazione, evitando di disperdere competenze e investimenti in altre aree geografiche.

Tuttavia, la realizzazione di questa visione è ostacolata da un elemento di forte criticità: l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) attualmente in possesso del governo.
Questo documento, che autorizza il mantenimento del ciclo integrale di produzione, perpetua un sistema che ha storicamente generato inquinamento e danni alla salute della popolazione.

Il ritardo nella definizione dell’accordo di programma, necessario per la transizione, ha portato alla rilascio forzato dell’AIA in Conferenza dei Servizi, un esito che mina seriamente le prospettive di un cambiamento strutturale.

Nonostante le difficoltà, il Ministro Urso ha manifestato la volontà di proseguire il dialogo e negoziare l’accordo di programma, un segnale positivo che apre alla possibilità di superare le attuali impasse.

L’accordo di programma, in particolare, dovrebbe definire con precisione le modalità e i tempi della transizione ecologica, stabilendo obiettivi misurabili e vincolanti per la riduzione dell’impatto ambientale dell’impianto e garantendo al contempo la continuità della produzione e la tutela dei posti di lavoro.

La sua definizione è cruciale per la riconversione industriale, orientata a un modello produttivo sostenibile e responsabile, che ponga al centro la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente.
Si apre, quindi, una fase delicata, dove la collaborazione tra governo, enti locali, sindacati e management sarà determinante per dare concretezza alle promesse di un futuro più pulito e sicuro per Taranto.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -